Quelli che il calcio lo svendono

4 Febbraio 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Per il triennio 2010-2013 BSkyB si è assicurata di nuovo la diretta televisiva della maggior parte delle partite di Premier League trasmettibili in Gran Bretagna. Parliamo di 138 incontri sui 380 totali del campionato: la filiale inglese di Murdoch se ne è quindi presi 92 pagando circa un miliardo e cento milioni di euro (cioé un miliardo di sterline), mentre 46 faranno parte di altri pacchetti: in questo caso i principali competitor saranno Setanta (che solo per questa stagione li ha pagati 42o milioni di euro) ed Espn. Assicurati fino al 2013 gli highlights in chiaro alla Bbc: Match of the Day è salvo. Con altre frattaglie britanniche e irlandesi nel presente stiamo parlando di 1700 milioni di euro. La banale considerazione è che il miliardo e settecento milioni di diritti tivù (solo per il Regno Unito) sono l’unica cifra veramente confrontabile con il presunto miliardo sbandierato dalla nostra Lega per i contratti post 2010 della A: in realtà si tratta di 900 milioni di euro, cioè il minimo garantito dalla Infront, di cui almeno 100 da diritti esteri. Per i mercati stranieri il confronto è imbarazzante: circa 700 milioni contro 100, merito in parte della bravura di Richard Scudamore ma soprattutto dell’interesse mondiale generato dalla Premier League per fattori anche storici, di quelli che non si improvvisano. Il più interessante confronto di tutti è secondo noi quello fra mercati per così dire interni: popolazioni simili (Regno Unito più Irlanda significa circa 66 milioni di persone, contro i quasi 60 dell’Italia) ed economie con gli stessi problemi producono incassi televisivi enormemente diversi: alle cifre attuali 1700 milioni di euro contro 700. Cosa vuol dire? a) Che il calcio in Italia è venduto male, quasi regalato alle televisioni. b) Che una miniconcorrenza interna (tale è quella di Setanta) è meglio di nessuna concorrenza. Non potendo creare dal nulla una televisione, forse sarebbe il caso di riprendere in mano il progetto di emittente di Lega, sfruttando le opportunità offerte dal digitale terrestre: ma in questo caso Galliani (tanto per chiamare il momentaneamente trombato Matarrese con il suo vero nome) sarebbe stopper più forte di Senderos.
stefano@indiscreto.it
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