Una poltrona per tanti

11 Ottobre 2013 di Fabrizio Provera

L’anno scorso, grazie alla sagacia da titolista del Diretur (Una poltrona per due), azzeccammo o quasi il pronostico, dando Siena alla pari con Milano nonostante il depotenziamento minucciano. Quest’anno, con supremo sprezzo del ridicolo, lanciamo i pronostici sulle potenziali prime 8 squadre della serie A italiana di basket, che scatta domenica 13 ottobre con copertura televisiva monca (solo Rai Sport per il posticipo domenicale, niente Sportitalia per ora). Per non essere spernacchiati eccessivamente, tendiamo ad ipotizzare che la griglia sia riferita alla regular season. I play off sono un altro campionato, un’altra storia. Comunque mettendo 8 nomi entriamo di diritto nel club ‘Io l’avevo detto’.  E allora via, giù a perpendicolo.

1) BANCO DI SARDEGNA SASSARI – Prima sorpresa. Nonostante un pre campionato altalenante, quarto posto al Trofeo Città di Sassari, la squadra di Meo Sacchetti e Stefano Sardara parte a nostro avviso favorita. Per un fattore immateriale: l’entusiasmo, che fa della realtà sassarese un unicum nel panorama cestistico del Belpaese. Marques e Caleb Green, Linton e Omar Thomas in aggiunta alle premiata ditta Diener. Non c’è più l’eterno Bootsy Thornton, ma Sassari fa paura. Specie tra le mura di casa.

2) ARMANI MILANO – Con tutti gli allenatori che la danno per favorita, e Banchi che fa debiti scongiuri, almeno noi non assegniamo a Milano la prima piazza. Vista 4 volte in pre season, è ancora un cantiere ingiudicabile e inestricabile. Ma ci sono almeno 3 scelte azzeccatissime del board armanino, almeno a nostro dire: David Moss, immenso spoprattutto in difesa; Luca Banchi in panca, che secondo Sandro Gamba porterà lontano i suoi (Gamba non è affatto un  pirla, come s’usa dire dalle parti di via Washington, dov’è nato); infine Ale Gentile, responsabilizzato e coi gradi di capitano, indosso la maglia numero 5 che fu di papà Nandokan. Samuels e Jerrels due incognite, specie per l’Eurolega. Come dicono ad Assago quelli autoctoni, vedarem..

3) MPS SIENA – Minucci cento ne pensa e mille ne fa. Nella stagione della seconda rivoluzione in due anni, con i forzieri Mps sempre più magri, Siena ha scombinato tutto o quasi. Restano Hackett, Ress ed Ortner, dentro una nidiata di nuovi e alcuni carneadi, da Green a Carter, da Nelson all’usato sicuro Viggiano. Che la banda di Marco Crespi possa far paura ancora a tanti lo ha dimostrato la Supercoppa. Senza la Cantucky di Andrea Trinchieri come avversaria che per prima strappò la vittoria ai toscani, Siena ha banchettato su Varese. Alzando l’ennesimo trofeo. Braccia assetate di vittoria.. Occhio a Siena.

4) CANTU’– Siamo di parte, ma perché ieri sera abbiamo scambiato cinque-sei chiacchiere con Pino Sacripanti. Che, da Profeta in Patria, è il riferimento e il pilastro di una formazione che ha saputo tenere il jolly Ragland (un potenziale crack), Aradori e il rinato Cusin, aggiungendo Uter, tenendo il QI di Leunen, inserendo Jenkins e il globetrotter Jones. Ma se avessimo un 1 euro da scommettere sulla sorpresa dell’anno, noi diremmo Roberto Rullo. Un 1990 che anni fa  veniva equiparato a Ricky Rubio. Poi il buio. Ma adesso c’è Sacripanti..

5) SCANDONE AVELLINO – Regina del mercato (presunto) a giugno, a settembre – leggendo il roster – appare non così dominante, almeno a livello potenziale. Dean, Lakovic, Ivanov, l’innesto di Cavaliero e soprattutto l’abilissimo Frank Vitucci in panchina. Team capace di insidiare molte delle grandi.

6) UMANA VENEZIA– Eterna incompiuta lo scorso anno, quando mise in campo un budget di tutto rispetto, la banda Mazzon ha molto deluso, agganciando i playoff per il  rotto della cuffia. Quest’anno si è ulteriormente potenziata, con Easley, Peric, il rinato Vitali e il bomber ex reggiano Taylor. Potenziale da semifinalista, ma la tenuta mentale è un’incognita. Vediamo come finirà il girone d’andata..

7) CIMBERIO VARESE – La regina di regular-season dello scorso anno ha perso, come rilevato dalle sempre attentissima Prealpina, i due perni dei fasti 2012-2013: Mike Green e Bryant Dunston, sottratti da Khimki e Olympiacos a suon di euro. L’asse play pivot della nuova Varese di Fabrizio Frates, soprattutto Frank Hassell, pare ben altra (e meno entusiasmante) cosa. La somma delle individualità è sempre di tutto rispetto, ma bissare il basket champagne dell’ultimo anno ci sembra impossibile. Ma c’è sempre la forza derivante dalla storia.

8) ACEA ROMA – Non possiamo né vogliamo maltrattare la finalista 2013, che però ha visto emigrare in Nba Datome e Lawal, oltre alla rottura piuttosto traumatica con Marco Calvani. Luca Dalmonte è un ottimo coach, Taylor, Goss, il giovane Moraschini ed Hosley sono una garanzia. Potrebbe finire molto più in alto, ma anche poco più in basso.

OUTSIDER – Brindisi ha fatto vedere grandi cose, Bucchi e la società hanno pescato degli ottimi jolly. La Vanoli Cremona di Gigio Gresta, che rischiava di sparire e che abbiamo visionato più volte in pre-campionato, ha un coach volitivo e appassionato, oltre a due potenziali califfi: Chase e Rich. Da non trascurare anche lo spirito guerriero di Ndoja (Miky Pettene rules…). Fossimo degli scommettitori, punteremmo 1 euro sul buon campionato di Cremona.

Domenica palla a due, con Italbasket che cerca di uscire dalla crisi nera sulla scorta dell’entusiasmo post Europei e i dati- davvero molto positivi – delle campagne abbonamenti di Venezia, Varese, Cantù, Sassari. I pronostici indiscreti sono lì, pronti per essere sbugiardati. Incrociamo le dita. L’importante è che esista ancora la pallacanestro in Italia.

Share this article