Piccoli gruppi per grandi medaglie

11 Agosto 2008 di Stefano Olivari

1. Guderzo a medaglia, a sorpresa. Giù dal podio Marianne Vos, tagliata fuori dalle rasoiate dell’italiana ai -15 dal traguardo. Sul gradino più alto l’altra favorita Nicole Cooke, prima tra le outsider Emma Johansson, Christiane Soeder, Linda Serup. Prova olimpica partecipata da numero 66 atlete, ultimo dorsale alla slovena (di Arluno, Milano) Sigrid Corneo. Anomalie. E concludono in 62, sessantaduesima Aurélie Halbwachs, Mauritius. A 19’47”. Chi è Tatiana? Tatiana era la diciannovenne di Atene 2004, nel frattempo miglioratissima in salita e sul fondo. Da Marsan di Marostica (Vi), 160 cm x 51 Kg circa, qualifica agente di Polizia penitenziaria, gruppo sportivo Fiamme Azzurre. Corre per la Gauss-Rdz-Ormu, direttore Luisiana Pegoraro. Atleta completa, anche da cronometro e inseguimento su pista. La strada imboccata in questa stagione – raggiunto il quarto posto in un Giro Donne per grimpeuse – determina però una svolta. Direzione obbligata Varese gara in linea, corsa parallela con quella di Noemi Cantele. Contro l’ansia, evitare il trattamento riservato a Maribel Moreno.
2. Non per fare dello spirito (olimpico): ma ci sono secondi posti che valgono. Nel ciclismo, almeno quelli nella generale di un Tour de France e appunto ai Giochi, in particolare. Così che l’Asia argento di Davide Rebellin non è poi figlia di un profondo rosso, non è mica da trauma o da crocevia per l’inferno. Samuel Sanchez più esplosivo di tutti nei 100 m finali, neanche piani e volati via veloce come neanche Usain Bolt. Punto. Davanti i tre più due più uno che hanno sommato le forze per sovvertire il pronostico, apertamente schierato contro gli attaccanti da lontano (a favore degli attendisti dell’ultimo chilometro, da sotto il gonfiabile fucsia vicino al casello della G025 Beijing-Badaling). Selezione per iniziativa di Andy Schleck, potentissimo lungo una salita da rapporto. Alexander Kolobnev e Michael Rogers li ha finiti lui, iniziando una progressione dietro l’altra. Nella corsa, sui generis, senza gruppo e senza squadre (appena 143 i partenti, solo 9 le nazionali con 5 elementi), gregariato per un Carlos Sastre e un Alberto Contador! All’arrivo anche Santiago Botero, 7°.
3. “Che botta!”. Della conferenza stampa di Riccardo Riccò, mercoledì 30/7 a Roma, colpisce molto più delle sue dichiarazioni concordate con l’avvocato, quella maglia ciclamino con raffigurato il cane Spank, indossata nel giorno della prima confessione. Ai punti, peraltro, mise molto meno inelegante del completo da petroliere texano, esibito alla presentazione del Giro d’Italia 2008 lo scorso novembre, agli Arcimboldi. Dell’immagine del ciclista non si salvano neppure le apparenze, di questi tempi. Marta Bastianelli, ventun’anni, si era appena calata un berretto nero sulla fronte, e a Sky Tg 24 aveva ammesso (martedì 29) la piccola paura vissuta oggigiorno dall’intera categoria, quella per “i prodotti americani in distribuzione presso le nostre erboristerie”. E poi dice che uno si butta sulla farmacia (76 dei 180 partenti all’ultima Grande Boucle, disponevano di una regolare Autorizzazione all’uso terapeutico di medicinali altrimenti vietati). Infine, alle 8:08 dell’8/8/2008, ora di Pechino: ecco che anche al miratissimo Emanuele Sella, urgeva “togliersi un peso” presso la Procura antidoping del Coni. Sì, ma quanta, troppa, insostenibile leggerezza.
4. Roma. Peggio macerarsi ad osservarlo in stato d’abbandono, da fuori un rudere da dentro una rovina per uomini e toponomastica. Lo scorso 24/7, alle 17:50, è infine imploso il Velodromo dell’Eur, ingresso tribune da viale dell’Oceano Pacifico (attorno il periplo viale della Tecnica, viale del Ciclismo, viale dei Primati Sportivi: qualcosa resterà). Diretta tv su RomaUno, ripresa giornalistica d’inchiesta sull’Espresso – tra le altre – causa iscrizione nel registro degli indagati dell’ad della società che gestisce l’impianto, al 49% già in Acquadrome per la nuova “Città dell’acqua e del benessere”, ora edificabile sulle ceneri della pista olimpica 1960. Anno d’oro per Sante Gaiardoni (2: velocità e Km da fermo), per il tandem Giuseppe Beghetto-Sergio Bianchetto, per Luigi Arienti, Franco Testa, Mario Vallotto e Marino Vigna (inseguimento a squadre). Di mezzo un pericoloso surplace sopra 120 Kg di tritolo già posizionati, “atto dovuto” per il quale non brillano certo per tempestività, Procura, Comitato di quartiere, Comitato per i beni architettonici, Ministero, Prefettura. Video: http://www.youtube.com/watch?v=V2LFJawsZEM

Francesco Vergani
francescovergani@yahoo.it

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