Nostalgia di Benetton

3 Maggio 2012 di Oscar Eleni

Sulle strade fino alla fine di questo mondo dove sei quasi tentato di prendere le parti del Delio Rossi che si avventa contro il lavativo maleducato. Nel basket è successo, per ora,  solo il contrario, almeno alla luce delle telecamere e dei riflettori, perché sappiamo bene che in passato qualche sberla curativa è stata utilizzata da allenatori che hanno fatto storia in Italia, Spagna, Jugoslavia intesa come scuola di basket inimitabile per l’Europa dove chi sgarrava poteva addirittura essere inseguito da un genio che brandiva il mattone più  pesante. Una sola giornata alla fine del campionato dispari che è stato più bello del previsto proprio grazie alla Reyer squadra che ha sparigliato tante volte, ma non ci stiamo a raccontarvi che è stato tutto meraviglioso, partendo dal gioco e dalla fioritura dei giocatori che dovrebbero darci una squadra per la qualificazione al prossimo europeo. Questa mania televisiva di far apparire tutto stupendo ed esclusivo è una epidemia che nasce dai giorni in cui gente di qualità andava sul pallone e nel pallone del super io, un mistero buffo mai svelato da chi non si è mai accontatato di essere soltanto bravo. Ci sono volte in cui il mattone lo useresti sul cronista che vi annuncia con grande serietà:” Ecco le immagini dei giocatori nel tunnel, una esclusiva….”

E sti cazzi urlerebbe il neo mito di Boris che diventa ricco e famoso con queste battute e le recite in mutande mentre il regista impegnato vede crollare le sue attrici zoccole e talentuose. Ultima giornata per  accoppiare chi non ha voglia di baciarsi, ma soltanto di battersi. Siena e il suo deficit strutturale affettivo sotto canestro come prima assoluta. Lo fa da sei stagioni e ora dovrà sorprendere chi pensa di averla quasi raggiunta. Ogni innesto di questa stagione sembra superfluo, ma certo loro lo vedono ogni giorno l’Aradori che manda in sollucchero chi  passa il tempo a pettinare extracomunitari con passaporti freschi. Per il secondo posto il Merlino che governa questo campionato dice che don Sergio Scariolo potrebbe avere la moneta più importante perché è abbastanza fortunato, perché Cantù  è piena di guai fisici e con la testa fa fatica ad avere pazienza per cui è pronta a farsi mangiare dal famelico Sabatini che ha imbroccato con Finelli e la purga di metà stagione due grandi mosse per questa Virtus che potrebbe chiudere a 40 punti, come Pesaro e Sassari che giocheranno trasferte  definibili come dolci a Casale e Caserta se non conoscessimo queste squadre che hanno sempre desiderio di salite impegnative e discese ardite nell’ottovolante della loro fantasia da coatti pieni di talento. Pesaro perché si distrae ogni volta che la gente è già in  piedi per batterle le mani, Sassari perché in trasferta sembra mangiare pietre e non le delizie della sua terra. Venezia sarà settima perché ha finito la benzina  senza prendere una pausa per la corsa in apnea dal primo giorno quando doveva far ingoiare il rospo ai legaioli irritati e con il ghigno di chi era pronta a mangiarsela la Reyer tradita soltanto dagli amministratori della sua città. Ottava Varese che andrà contro Siena mulinando la fionda nella speranza che san Masnago, l’arena Borghi, facciano il miracolo almeno per una partita in modo da uscire con l’onore delle armi, dei contratti del consorzio rinnovati a salire.

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