L’anno della leggerezza

2 Gennaio 2009 di Stefano Olivari

Il sondaggio chiuso pochi giorni fa, che trovate ancora nella spalla sinistra del sito, spiega come sarà il 2009 di Indiscreto meglio di polverosi editoriali che comunque non avremmo scritto per manifesta mancanza di voglia. A sopresa, almeno per noi, come argomento ha vinto ‘media e giornalismo’, a forte rischio di autoreferenzialità, mentre con dolore constatiamo che i libri di sport (argomento di conversazione preferito, con il secondo che arriva quinto) interessano a pochi. In mezzo tante altre indicazioni interessanti, dal basket quasi ai livelli del calcio alle scommesse che non riscontrano un interesse travolgente. A riprova del non taroccamento del sondaggio, gli amati anni Ottanta si sono classificati solo settimi, mentre mezzofondo e tennis sono in linea con lo spazio loro riservato sui grandi media: quasi zero. Ringraziando tutte le persone che ci hanno in qualche modo suggerito la via da percorrere, poche parole sull’Indiscreto che ritroverete dal pomeriggio dell’8 gennaio, quando riemergeremo per accompagnare con un po’ di cazzeggio sportivo le vostre giornate di lavoro o direttamente di cazzeggio. Fra mille problemi ed incontri con persone più seriose che serie, di tutto c’è bisogno tranne che di tromboni. Per questo almeno nelle intenzioni il nuovo Indiscreto si baserà su pochi punti.
1) Molte più notizie che opinioni, quindi articoli più brevi e più frequenti. Le notizie riprese (in italiano si dice ‘copiate’) da altri saranno commentate ma in maniera sintetica, senza l’ossessione tutta giornalistica del ‘pezzo’. Che purtroppo sempre meno persone leggono anche sulla carta stampata…
2) Pochi steccati, nel senso di schemi temporali o contenutistici: parleremo di sport e dintorni, con qualche divagazione su argomenti leggeri. Il web è pieno di stupidi profeti con un solo lettore, ed il mondo fondamentalmente privo di persone che vogliano fare il loro mestiere il meglio possibile. Detestiamo il panettiere con il romanzo nel cassetto, il medico che ti invita alla mostra dei suoi quadri, l’assicuratore che vorrebbe fare il barista in Giamaica, per non parlare del giornalista sportivo che pensa di essere il protagonista degli eventi che racconta. Ecco, cercheremo di scrivere solo di materie che ci illudiamo di conoscere, o che perlomeno abbiamo studiato.
3) Soldi. Gli one man show stancano il pubblico prima ancora del man della situazione, il salto di qualità passa attraverso la possibilità di pagare chi collaborerà a Indiscreto. Traduzione: con lo spirito di Rossella O’Hara a metà di Via col vento, faremo di tutto perchè il sito non soffra più la fame.
4) Realismo. Lo abbiamo osservato nell’agosto olimpico con la defunta Settimana Sportiva (non abbiamo ancora superato la delusione, pur vivendo da decenni in mezzo al cialtronismo truffaldino): nei periodi di vacanza o nei fine settimana sul web in Italia non va quasi nessuno, a parità di contenuti. E visto che sabato e domenica di solito sono giornate drammatiche per i nostri lavori-marchette pagati, concentreremo gli sforzi dal lunedì al venerdì nelle ore in cui sarete al lavoro: saremo la vostra parentesi di inutilità, cercando di essere gli inutili più bravi.
5) Tono. Difficilissimo trovare quello giusto: riteniamo lo sport qualcosa di quasi sacro ma il giornalismo sportivo un sottogenere dell’intrattenimento. Insomma, non se ne esce. Garantiamo solo la buona fede, ma questo lo dicono tutti.
Fino a giovedì non accenderemo il computer, quindi ritenevi liberi di giudicare queste parole per quello che sono. Parole. A prestissimo!
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

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