La pagelle per Gourcuff

13 Gennaio 2009 di Dominique Antognoni

Nello stesso identico momento nel quale un morbido Beckham lasciava il campo dell’Olimpico, a Bordeaux Yoann Gourcuff segnava un gol meraviglioso: azione personale, dribbling di fino, tiro potente, 3-0 e Girondini ad un punto dal Lione. Certo, i due giocano in ruoli diversi, ma il punto é un altro. Gourcuff, ai tempi dell’esperienza rossonera, non ha mai disputato partite così insipide come quella di David eppure quasi nessuna volta ha preso la sufficienza nelle pagelle e nei commenti degli esperti. Se avesse avuto una prestazione di un così basso livello tecnico e agonistico come l’inglese avrebbe preso 4 e il commento più morbido sarebbe stato “Chi l’ha visto?”. Assente, molle, inutile, non in partita, non all’altezza, scegliete voi le critiche che di solito si riservano a chi non è protetto dalla società. Non è il caso di Beckham. Sia chiaro: a noi David piace come giocatore e come personaggio, così come sua moglie. In pochi hanno costruito nella vita quello che hanno costruito loro (tutti ambiscono ad essere famosi, la piccola differenza con il resto del mondo è che i Beckham ci sono riusciti senza rubare niente a nessuno), ma sulla partita di Roma anche lo Spice Boy sarebbe stato d’accordo con un 4 (nei paesi con giornalisti di personalità addirittura 2, ma non è il caso dell’Italia: non sia mai che la società non ti inviti al workshop). Comunque non si può avere all’improvviso la schiena diritta, non chiediamo miracoli. Molti giornalisti hanno l’età della pensione, non puoi cambiarli, sono dei professionisti solo quando si tratta di fare la cresta sulla note spese, ma perché esaltare un calciatore che neppure vedranno per una banale intervista (non per altro, semplicemente perché non la chiederanno)? Non pensiamo che il Milan abbia chiesto loro di farlo. E allora, cosa sta scattando nelle loro teste? Se Ronaldo avesse fatto fatica a correre, come fa ora nel Corinthians, cosa avremmo sentito, nel caso fosse stato ancora un calciatore del Milan? “Sta lavorando sodo, ovvio che sia ritardo rispetto agli altri”. Ora il brasiliano non é più un calciatore di Serie A per cui i coraggiosi si scatenano. Per tornare a Gourcuff: perché un giovane di evidente talento non é mai stato aiutato dalla stampa, invece uno come Beckham si? David ha giocato in pantofole, morbido come un krapfen alla crema, mai uno scatto, mai un tiro potente, niente rabbia, niente idee, solo passaggi in un raggio di due metri come l’ultimo Albertini. E poi, Flamini sta così male da non poter dare più dell’inglese? Che tipo di messaggio gli si lancia, che é l’ultima ruota del carro? Nessun scandalo che sia stato sacrificato per l’esordio di David? Ragazzi, qui parliamo della stampa che, seppur in piccolissima parte e in bassissime percentuali, influisce sui pareri della gente. Chi ama il calcio si é fatto due risate a leggere oppure solo ad ascoltare i commenti, ma almeno su un fatto possiamo essere d’accordo: i giornali non sono in crisi per via di internet, ma per quello che scrivono e soprattutto che non scrivono.
Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it
(in esclusiva per Indiscreto)
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