Juventus di transizione, bastava dirlo prima

28 Settembre 2015 di Andrea Maggiolo

Criticare Massimiliano Allegri, chiederne addirittura l’esonero come fanno alcuni tifosi bianconeri sul web dopo i cinque punti nelle prime sei partite di campionato, è ingeneroso (e inutile, non succederà mai). L’allenatore toscano, dopo aver gestito nel migliore dei modi la macchina da guerra messa in piedi da Antonio Conte, dandogli quel tocco di faccia tosta e spregiudicatezza in più necessario per fare strada in Europa, si è ritrovato senza Pirlo, Vidal e Tevez. Via il cuore del centrocampo e il leader offensivo. Una botta che avrebbe messo in difficoltà qualsiasi società, ed è facile capire quindi che Marotta e Paratici avessero di fronte a loro una sessione di mercato impegnativa. Non è certo colpa di Allegri se un’intera sessione di mercato (oltre alla sostituzione secca Dybala-Tevez) sia stata orchestrata nella totale convinzione di arrivare in un modo o nell’altro a Julian Draxler, trequartista dello Schalke 04 intorno a cui, nei piani di Allegri, si sarebbe costruita la Juve del futuro (basta leggere le parole al miele pronunciate in varie occasioni del tecnico toscano per il gioiellino tedesco).

Invece sono arrivati gli ottimi Hernanes e Cuadrado. Già, due giocatori eccellenti ma non inquadrabili ad altissimo livello in quel 4-3-1-2 che, basta leggere le interviste a Marotta e Allegri nel corso di tutta l’estate, sarebbe stato lo schema base della nuova Juve. Succede, si dirà, è il mercato. Allegri si ritrova così il 31 agosto con una squadra diversa da quella che pensava. Non è passato nemmeno un mese, e deve avere il tempo materiale di assemblare il tutto. E il doppio infortunio dell’unico davvero insostituibile, Marchisio, non ha aiutato la transizione. Ma ci sono tre domande che i tifosi si fanno, e come è ingeneroso chiedere le dimissioni di Allegri è altresì ingeneroso liquidare queste tre osservazioni come “roba da bar”.

1) Perché dal Sassuolo è stato preso Zaza (con due prime punte come Morata e Mandzukic in rosa) e non Berardi, più forte di Zaza, miglior under 21 italiano e attaccante esterno in grado di giocare anche come trequartista?

2) Che senso ha spendere 26 milioni per Alex Sandro se poi il brasiliano è destinato a essere fino a giugno 2016 la riserva di Evra, uno degli uomini di maggior peso nello spogliatoio?

2) Perché Rugani, miglior difensore dello scorso campionato, non ha mai avuto una chance, nemmeno nelle partite in cui si è giocato con la difesa a tre e accanto agli intoccabili Bonucci-Chiellini hanno giocato Caceres o Barzagli?

I veri tifosi e appassionati non hanno particolari problemi ad accettare un anno di transizione se servirà a inserire i giovani che saranno la spina dorsale della Juve che verrà. Ma farlo senza dare tutto lo spazio del mondo a Rugani, il sorprendente Lemina, Alex Sandro e Dybala (gli ultimi due costati quasi 60 milioni solo di cartellino) sembra una mezza follia. E resta forte la sensazione che negli ultimissimi giorni di mercato la dirigenza bianconera si sia trovata di fronte a scenari imprevisti e abbia sbagliato le scelte che poteva sbagliare. Succede, senza drammatizzare. Con ancora trentadue giornate di campionato davanti, il terzo posto dietro a Inter e Roma (difficile che la vincitrice dello scudetto non sia una di queste due) Allegri lo metterà in cassaforte già a inizio primavera.

Share this article