Il resto è pancia

27 Febbraio 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Domani a Newcastle (Irlanda del Nord) si terrà il congresso numero 123 della storia dell’International Board, cioé l’organismo preposto alla modifica delle regole per il calcio di tutto il mondo. Da lunedì ci sarà tempo e modo di commentare l’attualità e l’applicabilità delle sue decisioni, tifando fin da ora contro l’overdose di arbitri (i due assistenti di area di rigore, ma si parla anche di altro), di discrezionalità (il cartellino arancione, cioé l’espulsione a tempo, sarebbe la gioia dei bar di tutto il globo) e di confusione (le quattro sostituzioni in caso di supplementari). Il tutto mentre si rifiuta a priori la tecnologia anche in quelle situazioni in cui la sua utilità sarebbe massima. Una cosa è sicura: l’aumento del numero di giudici di gara andrà a discapito di quel calcio minore che la FIFA dice di voler tutelare contro le spese eccessive (cronometri, telecamere, eccetera), perché ad assistere l’arbitro centrale nelle situazioni da area di rigore non saranno guardalinee ammaestrati ma due arbitri veri. Che verosimilmente non saranno presi dalla strada, ma in ogni nazione dalle categorie inferiori: e chi se ne importa del livello degli arbitraggi in serie D, l’importante è non spendere soldi per i cronometristi (che vengono pagati anche negli sport alla canna del gas, in ogni serie). Una soluzione, soprattutto a livello internazionale (ne ha parlato Platini), sarebbe quella di reinserire nei ranghi gli over 45, che nel nuovo ruolo non dovrebbero correre come l’arbitro vero. Gli arbitri con la pancia, ecco il futuro già visto.
stefano@indiscreto.it

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