I numeri di Sonego e Berrettini

6 Luglio 2021 di Stefano Olivari

Fra le persone con le quali che sentiamo abitualmente, per fortuna non soltanto giornalisti, ce ne sono poche ieri che non abbiano seguito in diretta gran parte di Federer-Sonego, l’ottavo di finale di Wimbledon che ha mandato avanti un Federer più centrato che nei primi turni e che nei quarti incontra la mina vagante Hurkacz, che pareva aver smesso di giocare dopo la finale di Miami vinta con Sinner. Insomma, facendo un sondaggio nel nostro micromondo potremmo pensare che 40 milioni di italiani abbiano seguito Federer-Sonego, più di Italia-Spagna di stasera. E invece…

Su Sky Sport Tennis Federer-Sonego è stata seguita da 267.000 spettatori medi e 920.000 spettatori unici, mentre Berrettini-Ivashka giocata a mezzogiorno aveva totalizzato 140.000 spettatori medi e 475.000 spettatori unici. Un grande risultato, per un evento tennistico criptato (per dire, i grandi match di tennis, mettiamo un Djokovic-Tsitsipas, viaggiano sui 25.000 spettatori medi), ma guardando all’Italia nel suo complesso significa che grandi prove degli italiani nel più importante torneo tennistico del mondo valgono meno dell’audience televisiva media del Chievo (non è per dire, abbiamo controllato).

E quindi? I discorsi sull’audience, quando si parla di pay-tv, sono senza senso perché è vero che le aziende vendono agli inserzionisti pubblicitari grandi numeri (anche con i locali e i pezzotti, sospettiamo) ma è anche vero che l’abbonamento nasce sempre da una scelta forte e mille appassionati di NFL possono valere commercialmente come centomila tifosi di calcio. Nel nostro piccolo lo vediamo anche con i libri, per questo troviamo senza senso il disfattismo di molti sport diversi dal calcio. Chi li ama è disposto a pagare, mentre molti di quelli che fanno po-po-po per Insigne e Barella azzurri chissà se guarderebbero la Nazionale criptata.

 

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