Figli di Miguel Bosé

16 Aprile 2021 di Stefano Olivari

Miguel Bosé ha nei giorni scorsi fatto notizia per un’intervista televisiva in cui senza problemi si è definito un negazionista del Covid. Questo nonostante sua madre Lucia Bosé sia probabilmente morta di Covid, un anno fa quando di anni ne aveva 89. Non entriamo nel merito delle patologie della meravigliosa, in ogni fase della sua vita, Miss Italia 1947. Notiamo soltanto che la follia collettiva è tale che Miguel avrebbe destato meno scalpore definendosi nazista o pedofilo… Di culto comunque l’attacco che dal fronte Covid opposto gli ha portato Ornella Vanoni.

Tutto questo è un pretesto per parlare di un cantante che nella nostra vita c’è sempre stato: anagraficamente suoi fratelli minori, abbiamo 11 anni di meno, ma vista l’età in cui lo abbiamo scoperto quasi suoi figli. Ricordiamo come fosse oggi un pomeriggio dell’estate 1977, in un piccolo bar di un piccolo paese del bergamasco, mettere la moneta nel juke-box per ascoltare Linda (la versione spagnola dell’omonimo successo dei Pooh), messa poco prima da un altro avventore, per poi tornare a leggere un giornale locale che parlava della cessione di Fanna, Tavola e Pircher alla Juventus. In realtà solo Pierino sarebbe andato subito in bianconero, mentre Tavola rimase all’Atalanta ancora per due stagioni insieme a Pircher: Tavola poi a Torino ci sarebbe andato davvero, mentre Pircher fra sfortuna ed errori dei medici avrebbe lasciato il calcio prestissimo.

Ma dicevamo di Miguel Bosé, con Linda che metteremmo al settimo posto fra le sue grandi canzoni dopo Ti amerò, Bravi ragazzi, You can’t stay the night, Olympic Games (scritta insieme a Toto Cutugno), Superman e Ce la fai, e davanti a Vote Johnny 23, Se tu non torni e Anna. In realtà di canzoni bellissime Miguel Bosé ne ha portate al successo ben più di 10, ma musicalmente ha smesso di convincerci da metà degli anni Novanta quando all’attività televisiva, cinematografica e al resto ha affiancato quel pop latino pieno di featuring (da Shakira alla Pausini) che al nostro gusto personale è inascoltabile.

A 65 anni rimane comunque un personaggio pazzesco, Miguel Bosé, al di là del Covid e delle battaglie legali per l’affidamento dei figli. Uno dei pochi non anglofoni di livello davvero internazionale, al punto che Andy Warhol nel 1982 (ripetiamo: Andy Warhol nel 1982) realizzò la copertina del suo Milano-Madrid. Un successo merito della sua intelligenza ma anche delle frequentazioni dei celebri genitori, perché da bambini noi leggevamo di Fanna e lui aveva a cena Picasso.

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