Gli sconfitti che si offrono

12 Marzo 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
1. Il catalizzatore di antipatia, l’amico dei giornalisti ed il finto prete hanno condiviso lo stesso destino europeo: nessuno potrà maramaldeggiare, tutti pretenderanno rinforzi, due su tre si stanno offrendo. Rispettivamente al Real Madrid ed a due inglesi: che li considerano seconde scelte…
2. Il commissioner ombra Galliani spiega i disastri europei dei club italiani nel solito modo: crisi economica (che in Inghilterra, come è noto, non c’è), stadi di proprietà (perchè lui ed i dirimpettai non si occupando del merchandising ‘ufficioso’ fuori da San Siro? Adidas e Nike ne sono ovviamente informate) ed in generale il fatturato. A proposito: se gli amici della Infront lavorassero come i colleghi inglesi, sul solo fronte interno i nostri club incasserebbero il doppio dalle tivù. E quali sarebbero le tivù?
3. Prima Champions League di Roberto Mancini da allenatore dell’Inter: quarti di finale, eliminato dai finalisti (vicecampioni, secondo il poeta) del Milan. Seconda Champions da allenatore dell’Inter: quarti di finale, eliminato dal Villarreal. Avrebbe potuto fare meglio, ma anche peggio. In ogni caso nelle sue quattro stagioni l’Inter ha sempre giocato come una squadra, al di là dei risultati che dipendono anche dalla fortuna, con gente che accompagnava l’azione invece di dare o pretendere il pallone sui piedi e vaffanculare l’autore di ogni errore. Con dedica alla corrente di pensiero becera che dice che nel calcio contano solo i trofei, quando non direttamente la ‘mentalità internazionale’.
4. Le Monde dovrà dare 300mila euro al Real Madrid come indennizzo per le accuse di doping contenute in un articolo del dicembre 2006. Per le stesse ragioni, al medico sociale Alfonso del Corral dovranno essere corrisposti 30mila euro. In sostanza il quotidiano metteva in relazione il Real Madrid con il solito Eufemiano Fuentes, il ginecologo figura-chiave nell’inchiesta sul doping della Guardia Civil spagnola chiamata ‘Operacion Puerto’. Poi ci si chiede perché i giornalisti copiano le veline dei magistrati. Nessun Ivan Basso del mondo avrebbe mai fatto causa a Le Monde, comunque nel calcio il doping non esiste.
5. «Sarebbe stato meglio perdere tre a zero, così è una coltellata». Parole di Francesco Totti, dopo la delusione di ieri che lo ha visto in campo a dare tutto quello che poteva. Ma la coltellata l’ha presa solo un tifoso dell’Arsenal. Puncicature, secondo quel prefetto tifoso che adesso come senatore del PD può fare meno danni.

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