G20, il tè sessista delle signore Draghi e Biden

30 Ottobre 2021 di Stefano Olivari

A Roma si sta tenendo il G20, lo diciamo nel caso la notizia fosse sfuggita a qualche eremita che legge solo Indiscreto. Con i media italiani trasformati nel 90% dei casi nell’Istituto Luce: al ventesimo servizio embedded ed in estasi per le ‘imponenti misure di sicurezza’, cinquemila persone coinvolte che in un giorno sono diventate diecimila, con il racconto ammirato di “Roma bloccata” e la vetta inarrivabile di una giornalista del Tg1 emozionata trasmettendo dalla Cristoforo Colombo deserta, invece di aderire ad un movimento anarchico abbiamo iniziato a guardare su Netflix la terza stagione della serie su Luis Miguel. Insomma, siamo dentro il sistema e felici di goderci la sfida fra Gasperini e Sarri.

Ma qualcosa ancora capace di scuoterci c’è stata e cioè gli incontri a margine dell’evento principale, primi fra tutti quelli fra le mogli ed in rarissimi casi i mariti dei leader presenti a Roma. Quasi sempre raccontati da giornaliste donne, il più citato di questi incontri è stato il tè fra la moglie di Draghi, Serenella, e Jill Biden, poco prima di incontrare Brigitte Macron e chissà chi altra. Cosa c’è di strano? Domanda anni Ottanta, ma non degna di un’epoca in cui si vedono sessismo e discriminazioni ovunque tranne dove ci sono. E cosa c’è di più sessista di una moglie trattata come appendice della carriera del marito?

Siamo al ‘Dietro a un grande uomo c’è una grande donna’ applicato in questo caso ai primi ministri, ma nella realtà imposto a livelli più bassi alle mogli che non si possono permettere di rifiutare. Senza bisogno di arrivare ai talebani e senza andare su situazioni familiari drammatiche, quasi tutti in Italia abbiamo avuto una madre che ha rinunciato a più cose ‘sue’ rispetto al padre, a volte senza nemmeno accorgersene o farlo pesare. Era così e basta, senza discussioni.

Ma tornando al G20, quale uomo degno di tale nome si farebbe portare in giro come un cagnolino da borsetta di Kim Kardashian? E allora perché il tè delle signore Draghi e Biden, significativo che non ci ricordiamo i loro cognomi da nubili e che forse non li abbiamo mai saputi, deve essere dato per scontato con tanto di osservazioni sull’outfit? Magari alla fine dei lavori ci sarà un dichiarazione in favore dei diritti delle donne, con tutti ad applaudire insieme alle loro mogli.

Share this article