Figli maschi o femmine?

Figli maschi o femmine? Anche nel 2021 è una domanda d’attualità, che ci è nata leggendo un articolo dell’Economist che citava uno studio secondo cui i divorzi sono più probabili nelle coppie in cui il figlio primogenito, unico o non unico che sia, è di sesso femminile. Più nel dettaglio, non ci sono significative differenze statistiche fino ai 12 anni, di solito confine psicologico e fisico oltre il quale maschi e femmine smettono di essere bambini. Dopo quell’età la primogenita femmina scatena nella famiglia tensioni che a volte portano alla separazione fra marito e moglie, più di frequente (più 9% ai 15 anni) di quanto accada con il primogenito maschio.

Figli maschi o figlie femmine, dunque? Parliamo di preferenza anche sottile, cosa che del resto avviene anche in direzione opposta con padre e madre. Lo studio delle università di Melbourne e di Georgia State, Atlanta, smonta un luogo comune radicato anche nei paesi civilizzati, e cioè che il figlio maschio sia per vari motivi ‘meglio’ e comunque sia l’opzione preferita, potendo scegliere, del genitore maschio. Fino a quando si è bambini va quindi bene tutto, anzi spesso (questo lo diciamo noi, non lo studio) la bambina è la preferita perché nella media più tranquilla e meno creatrice di problemi rispetto al bambino.

La questione ‘Maschi o femmine?’ tocca anche i commentatori e i lettori di Indiscreto: per quanto la maggior parte siano maschi di mezza età abbonati a Sky e Dazn, tutti sono/siamo stati bambini ed adolescenti, notando come il nostro comportamento adolescenziale e quello di nostra sorella impattasse in maniera differente sull’equilibrio familiare. Per fortuna almeno in Italia non si può scegliere, anche se rimane il sospetto che qualcuno degli 80.000 aborti annui del nostro paese sia di tipo selettivo. Ma i più onesti ammetteranno, almeno con sé stessi, di avere una preferenza fra figli maschi e figlie femmine: sia nel caso li abbiano nella realtà sia nel caso non li abbiano.

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