Cosa significa Stramaccioni

4 Maggio 2012 di Libeccio

Massimo Moratti non dorme sonni tranquilli. Mai. Si era quasi convinto dell’idea Stramaccioni anche per il futuro, convincendo anche i giornalisti che pensano di interpretare i suoi pensieri (di qui l’esaltazione della Next Generation Series), ma la secca sconfitta patita contro il Parma ha alimentato e di molto i suoi dubbi. La squadra è sembrata alla deriva, quasi come nei giorni peggiori di Ranieri,  pur avendo buoni momenti di reazione nervosa (sull’uno a due in particolare). Solo pochi giorni prima della gara col Parma, oltretutto,  Moratti aveva speso parole di particolare elogio verso il giovane allenatore che alla Roma non era certo nel cuore del guru De Rossi (De Rossi padre). Solo per onore di cronaca, aveva fatto lo stesso con Leonardo che dopo pochi giorni prendeva il volo per Parigi con tanti saluti e molti ringraziamenti (sopratutto). Per cui le dichiarazioni di Moratti nello specifico lasciano abbastanza il tempo che trovano. Di più conta se l’Inter farà almeno i preliminari di Champions oppure no (la risposta è no). Il nostro punto di vista (che prescinde dal fattore Champions) è che Stramaccioni può stare all’Inter solo se l’Inter mancherà di obbiettivi ambiziosi. A questa condizione certamente Stramaccioni può continuare ad allenare l’Inter la prossima stagione, come Luis Enrique ha allenato la Roma. Un misto di anziani bolsi, giocatori medi che rimarranno medi e di giovani incognite che possono esplodere ma anche no. In questa logica del ridimensionamento, in attesa non si sa di cosa, quello che farebbe Stramaccioni andrebbe comunque bene. Quindi avanti con Lucio e Nagatomo, Obi e Poli, Cambiasso e Zanetti,  forse anche Alvarez, Zarate (grande pallino di Stramaccioni) e Pazzini. Si potrà monetizzare la credibilità internazionale che ancora hanno Maicon, Sneijder e Milito, ripartendo con meno ambizioni e un bilancio vicino al pareggio. Contando anche sul fatto che tolti Pirlo e Ibrahimovic la qualità media di Juve e Milan non è certo irraggiungibile se si fa un mercato intelligente. Questo il piano A, per la cui applicazione vanno bene Stramaccioni o chiunque si presenti bene (in questo senso anche Leonardo, non è un nome sparato a caso). Il piano B è la rifondazione totale. Limitiamo il discorso al campo, anche se non sarebbe l’unico settore da toccare (Branca e la comunicazione non ci sembrano da Inter, per dire, ma evidentemente Moratti ha un’altra opinione): via ogni cosa della squadra che ha trionfato ovunque (tranne rarissime eccezioni) e dentro una squadra da assemblare ex novo con un “manico” che sappia bene dove vuole andare (Spalletti e Villas Boas su tutti). Carta bianca e 8/11 degli attuali titolari che devono fare le valigie. La questione dell’Inter è tutta qui, non è certo il risultato di Stramaccioni nel derby.

Libeccio, 4 maggio 2012

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