Brozovic non è da Inter

13 Aprile 2015 di Stefano Olivari

Il giorno dopo Verona-Inter al nostro solito bar è una domenica come tante altre. Il tre a zero non ha entusiasmato più di tanto gli esigenti intenditori di calcio che lo frequentano, reduci da giorni di discussioni sull’ipotesi di un ritorno di Moratti alla guida dell’Inter, rilanciata dalla Gazzetta. Max lo diceva da un anno e mezzo, ma in realtà non occorreva molto per capire che rimanendo con il 30% Moratti aveva voluto tenersi aperta una finestra per rientrare. Essendo un giorno festivo Max non ha il suo solito pubblico di impiegati della TuboPlast, che domani dovrebbe riaprire a pieno regime dopo le rassicurazioni dell’amministratore delegato Tosoni, espresse anche in un’intervista a MF: “In Italia manterremo le produzioni a più alto valore aggiunto”. Ma nonostante il prodotto sia uno solo, tubi flessibili, il giornalista non gli ha chiesto quali tubi flessibili abbiano un valore aggiunto superiore ad altri. Fra l’altro alcuni giornali riempiti da stagisti pagati meno che a SuperMegaInter.com hanno confuso la TuboPlast s.p.a, quella di Tosoni, con una TuboPlast s.r.l. di Manfredonia che risulta fallita.

Ylenia ha una certa simpatia per Max, comunque pur di stare lontana dal patrigno starebbe ad ascoltare anche i racconti dei maghrebini. Nabil, quello che sembra il capo, con Ylenia ci ha spesso provato ma senza esagerare: non è ancora un bar totalmente di maghrebini, in qualche modo ha la sensazione di giocare ancora in trasferta. L’unico di loro davvero interessato al calcio è Hossam, incazzatissimo per la sconfitta della Juventus a Parma che lui ha commentato in diretta al bar, indossando una maglia non ufficiale di Padoin, da settimane macchiata di qualcosa che potrebbe essere pomodoro. Ce l’ha con Allegri, che a suo dire non è abbastanza duro con i giocatori, rimpiangerebbe Conte anche con la Champions League in mano. Comunque tocca a Ylenia, come spesso avviene, ascoltare le notizie esclusive del giornalista di punta di SuperMegaInter.com. Tutte cose freschissime.

Un dirigente di lungo corso della nostra serie A che si è fatto la scorsa estate il piercing ai capezzoli, servendosi del tatuatore-estetista del più cretino, o giù di lì, dei giocatori della lega. Il grande difensore iper-zia coperta che starebbe per iniziare una carriera da allenatore e non certo facendo gavetta. La giornalista che vuole ricattare il grande club che l’aveva a libro paga per segnalare e comprare in anteprima immagini dei personaggi di quel club. Il superbomber che ha avuto un grosso problema per abuso di Levitra. La soubrette neo-Maria Goretti che è tornata a frequentare il Congo. A Max piace esprimersi come Ellroy, non vuole rimanere tutta la vita a SuperMegaInter e ha due romanzi nel cassetto ambientati nella Los Angeles degli anni Quaranta, anche se non si è mai posto la madre di tutte le domande: cosa cazzo ne sa lui della Los Angeles anni Quaranta?

Samantha sta subendo un quasi stalking di Matteo, che fra le altre cose l’ha invitata dal Calafuria il sabato sera alle 20, questa volta senza genitori. Sapeva benissimo che lei voleva vedersi Verona-Inter al bar, quindi è stato liquidato con un aperitivo da Paolo-Wang, durante cui l’ha stordita con il tesoretto che Renzi vorrebbe distribuire agli italiani prima delle elezioni regionali. Un tesoretto che ovviamente non esiste, però Matteo ne è lo stesso entusiasta. Mentre le parlava continuava a retwettare tweet di qualche esponente del PD, mentre Samantha si ingozzava delle Lays che Paolo-Wang aveva tenuto appositamente chiuse per lei, mentre agli altri clienti dava senza problemi la riserva rancida. Al Calafuria Samantha ci è andata dopo la partita insieme a Ylenia, con le famiglie già a casa e le milf orobiche a spadroneggiare. La cinquantenne Cate, non più leopardata ma con un vestito a frange tipo Pocahontas, le ha invitate a unirsi alla tavolata e le ragazze non hanno trovato un buon motivo per dire di no. La meno cessa del gruppo, Maria Antonietta (41 anni, divorziata, commessa all’Orio Center), ha raccontato che nel pomeriggio erano già in zona per vedere le vetrine (in una zona dove metà dei negozi è chiusa e l’altra metà sta chiudendo) e che è stata abbordata da un maghrebino di cui non ha capito il nome che indossava una maglia della Juventus. “Per caso era la maglia di Padoin?”, ha chiesto Samantha. “No, Ogbonna”. Sollievo, l’onore del suo bar era salvo: “Allora deve averla rubata, non comprata. I maghrebini odiano i negri”. Quasi tutte hanno ordinato calzone e capretto, con Ylenia che ha descritto le bellezze della zona come nemmno la Lonely Planet: “Questo palazzo qui davanti al Calafuria, proprio questo vicino al parcheggio dei taxi, era di non so quale clan mafioso e adesso è stato sequestrato. Ci vivevano tipo quattro maghrebini per stanza, pagando anche 400 euro a testa in nero”. Le milf orobiche non hanno manifestato interesse per questi racconti: chi si crede di essere questa ragazzina, Giulia Innocenzi? A mezzanotte Cate ha proposto una puntata alla Sceriffa, la settimana prima alla Deborah (42 anni, casalinga appassionata di salute e benessere) era andata bene: aveva conosciuto un sessantenne dotato di BMW e avevano anche scopato il martedì successivo in un motel vicino a Grumello. Le ragazze hanno salutato e sono andate a casa: Samantha si è masturbata pensando ad Handanovic, Ylenia a Biagio Antonacci.

Ma adesso stanno per iniziare le partite delle 15 e ci sono quasi tutti. Hector ha la faccia distrutta, è stato inculato dalla Juventus a 1,37 e non sa come ridare alla madre 200 euro, Carlos invece è reduce da un consiglio di famiglia: la sorella Ariana vuole partecipare al casting di X Factor e la madre è contraria. Carlos pensa che Ariana canti da cane, ma è favorevole all’entrata nel mondo televisivo: il suo sogno realistico è che Ariana diventi una mignotta e lui il suo magnaccia. Il Roberto quella mattina avrebbe voluto partecipare alla maratona (corre ogni giorno per circa 800 metri), ma da sei mesi è a casa per malattia della Regione e ha pensato di non rischiare. Il Vito ha appena parlato con dei tipi presentatigli da Max che lo vorrebbero coinvolgere in una start-up. Il Gianni è reduce da un romantic massage da 70 euro in un centro estetico cinese di via Forze Armate, con aggiunta di olio di cocco: in pratica una minorenne o giù di lì gli ha fatto una sega con sottofondo new age. Il Lele ha finalmente messo a posto il Ducato e ha ripreso a lavorare per un distributore di giornali, solo che ci sono sempre meno giornali da distribuire: lui ci mette del suo rubando pacchi di Gazzette e rivendendoli a metà prezzo a uno strillone cingalese che opera in zona Lampugnano (un genio, che prova anche a far pagare Metro). Franco non è ancora riuscito a liberarsi dei fratelli, oltretutto juventini, che non hanno ancora comunicato la data di ritorno a Isola di Capo Rizzuto: eppure dovrebbero in teoria tornare al loro servizio di guardie forestali… Il sardo di Andria ha lasciato a casa nell’armadio, sempre che abbia una casa e un armadio, il giaccone da boscaiolo canadese e adesso sopra la camicia ha un gilet di jeans: si sente sempre più parte della società civile e continua a chiedere a Paolo-Wang di mettere Repubblica e Internazionale a disposizione dei clienti. L’Ernesto, il parrucchinato, ha iniziato ad ammorbare tutti con le storie del figlio, una specie di genio, plurilaureato, milanista, che nonostante avesse mille offerte anche dall’estero ha deciso di mettersi in proprio e organizzare eventi, “Insieme a un suo amico della Milano che conta”. Vincenzo sta aggiornando SuperMegaInter mentre sbrana un tramezzino all’insalata russa da chiamata immediata dei NAS, ha appena parlato l’agente di Carrizo: la proposta del Real Madrid inorgoglisce, ma lui si sente nerazzurro. Luca sta litigando al telefono con sua madre, che gli chiede perché almeno la domenica pomeriggio non stia a Cornaredo in famiglia a guardare Giletti. Tutti pronti per il punto del Walter, che però è di poche parole. Da vero interista la vittoria non la celebra, è roba da sfigati, si limita a trovare ciò che non gli è piaciuto nella prestazione di Verona: “Centrocampo così e così, come al solito, non capisco cosa stia succedendo a Brozovic. È come se avesse perso forza, voglia, facilità. Non averlo nel derby non è un problema”.

Quasi non lo ascolta il Budrieri, ancora scosso per una scena che ha visto davanti al Simply. Praticamente una zingara sui 20 anni, forse la stessa che opera ad un semaforo lì vicino, l’ha buttato per terra mentre stava scappando dopo avere rubato una decina di confezioni di salame Milano. Dopo l’urto dalla gonnellona a fiori è caduta una confezione e la ragazza ha perso una ciabatta che è finita non si sa come in mano al settantenne Budrieri. Che se l’è tenuta, mentre nella confusione una vecchina faceva scivolare nel suo carrello il salame rubato dalla zingara e la guardia giurata telefonava ad una imprecisata ‘centrale’. Il pranzo in famiglia è stato anche peggio: l’Erminia ha preparato i cannelloni ai quattro formaggi e se li è mangiati quasi tutti D.J. John, che però è stato per la prima volta gentile con padrona di casa e le ha versato un bicchiere di vino rosso Ronco. L’Erminia ha ringraziato e gli ha dato anche due dei cannelloni di Budrieri, togliendoglieli dal piatto. Per il resto il solito silenzio terribile, rotto da D.J. John durante il brasato, per dire che Linus è una merda e con lui lavorano soltanto i raccomandati. Budrieri ha aspettato che finisse, pensando al pomeriggio al bar e alla sera in cui finalmente sarebbe ripresa su Rai Uno ‘Una grande famiglia’. Al dolce, un tiramisù fatto con gli Zalet, D.J. John ha detto per la millesima volta a Marilena che lui è stato il primo a Taranto a fare lo scratch e che poi lo hanno copiato in tutta Taranto e nel resto d’Italia. Budrieri non si è posto domande sullo scratch ed è riuscito ad arrivare sul suo bancone della Sammontana, in tempo per ascoltare il Walter e rispondergli: “Voi non date retta a chi ha visto tanto calcio, ma io l’ho detto subito che Brozovic non è da Inter”. (8 – continua dopo Inter-Milan).

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