Brehme era ambidestro?

20 Febbraio 2024 di Stefano Olivari

Non ce ne frega niente del futuro, alla Rocky o alla Sex Pistols, e di quasi nient’altro. Adesso dopo la sua prematura morte vogliamo soltanto sapere se Andreas Brehme fosse ambidestro. Perché chi come noi ha visto dal vivo i suoi cross perfetti non lo ha mai capito e lui stesso, a precisa domanda, ha sempre risposto  cose diverse, con la versione più credibile che suona più o meno così: “Sinistro più potente, destro più preciso”. Ma è possibile? Nella storia del calcio ci sono stati tanti campioni con i piedi allo stesso livello, ma uno era sempre senza dubbi quello naturale ed in occasione di rigori, calci di punizione, calci d’angolo e tiri durante il gioco avendo il tempo di aggiustarsi il pallone sempre quello usavano. Brehme no.

Il gol più famoso della sua storia, il rigore tirato a cinque minuti dalla fine di Germania Ovest-Argentina finale di Italia ’90, fu tirato di destro verso sinistra. Ma nella serie finale di Germania Ovest-Messico, quarto di di finale del Mondiale 1986, il rigore era stato tirato, e nemmeno bene anche se poi sarebbe finito in gol, rasoterra centrale di sinistro. Sempre di sinistro le punizioni con gol in Germania-Francia 1986 e Germania-Inghilterra 1990 (ma il rigore della serie finale, il primo per la Germania Ovest, di destro), quasi dalla stessa posizione e con la collaborazione di Bats e Shilton. Per non parlare di quella, sempre di sinistro, contro l’Italia e Zenga a Euro 1988. Di destro, ma durante il gioco, il clamoroso gol all’Olanda nell’ottavo di finale di Italia ’90 visto dal terzo anello di San Siro. Di destro, non abbiamo statistiche ma ci basiamo sui ricordi di centinaia di partite viste, la maggior parte dei suoi cross più insidiosi. Ci fermiamo qui, avendo fatto esempi che tutti ricordano.

E poniamo ai competenti una domanda: si può essere naturalmente ambidestri? Non avere destro e sinistro, o in altri sport mano destra e mano sinistra, allo stesso livello, perché con il lavoro in certi casi di grande coordinazione ci si può arrivare, ma diciamo naturalmente. Ci sono due scuole di pensiero, entrambe ascoltate da medici sportivi: la prima è che l’ambidestrismo naturale non esiste, tutto è allenamento e condizionamento, la seconda che invece esiste e che ha anche riscontri nella simmetria fra i due emisferi cerebrali. Noi siamo più per la prima, basta vedere come calcia il pallone un bambino privo di condizionamenti, cioè di altri bambini da imitare: subito avrà una parte dominante, poi magari lavorerà sull’altra. Insomma, Brehme era ambidestro o era soltanto bravo con entrambi i piedi?

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