Bolsonaro o Lula?

Bolsonaro o Lula? Chi sarà il prossimo presidente del Brasile, dopo il ballottaggio del prossimo 30 ottobre, fra quello attualmente in carica, cioè Bolsonaro, e quello che lo è stato dal 2003 al 2011? Non chiediamo una previsione, anche se al primo turno Lula ha ottenuto il 48,43% dei voti e Bolsonaro il 43,20 e quindi il favorito è chiaro, ma una preferenza dal bar sotto casa: quindi un onestissimo destra contro sinistra. In estrema sintesi, se votassero i giornalisti italiani il presidente sarebbe Lula mentre se si votasse soltanto a Rio de Janeiro o nel Sud la vittoria andrebbe a Bolsonaro.

Il ballottaggio è una parziale sorpresa, perché ogni sondaggio dava Lula vincente al primo turno, con distacchi nell’ordine dei 15 punti percentuali. La analisi sul programma dei due candidati le potete leggere ovunque, di sicuro fra destra e sinistra ci sono in Brasile meno trasversalità e sfumature che da noi, essendo marginali la destra cosiddetta sociale e la sinistra tecnocratica. Dal punto di vista mediatico è in ogni caso interessante lo scontro fra quello che per il giornalista collettivo è una versione sudamericana di Trump ed il sindacalista senza macchia (e pazienza se è stato in carcere per corruzione).

Noi della periferia ovest ovviamente siamo per il Trump brasiliano, sostenuto da Neymar e Nelson Piquet: del resto se fosse sostenuto da Neymar e Piquet potremmo anche votare per uno come Speranza. Siamo sinceramente democratici, non lasceremo il Brasile nel caso vincesse Lula e quindi accettiamo qualsiasi voto nella proporzione 60-40. Bolsonaro o Lula? Comunque vada a finire, non su Indiscreto ma nella realtà brasiliana, ci infliggeranno il pippotto sui problemi di “Un paese spaccato in due”. Come se fosse meglio la dittatura, di un militare o del proletariato. Ecco, finché si vota va bene.

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