Paolo Morati

Giornalista professionista, si occupa dagli anni ’90 di tematiche di management, tecnologia applicata, informatica e telecomunicazioni, Internet e online. Su Indiscreto sfoga il suo lato ludico, per scrivere di cultura pop in modo aperto e senza pregiudizi (o almeno ci prova, aspettandosi lo stesso da chi lo legge). Non pretende di avere ragione, ma non gli piace farsene una.

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    Così è la vita: intervista a Mariella Nava

    In Italia si parla molto dei cantautori citando le varie scuole, i personaggi che hanno fatto la storia della nostra musica. Molto meno, invece, si approfondisce il contributo delle cantautrici, quelle vere, perché come per i colleghi maschi non basta imbracciare di tanto intanto una chitarra o sedersi al piano per definirsi tali. Mariella Nava [' ]

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    Rally-X, tra i labirinti con una Formula 1

    Uno degli arcade con un’auto protagonista che abbiamo giocato di più è senz’altro Rally-X della giapponese Namco. Uscito nel 1980, il suo cabinet era spesso ospitato nei bar delle località di villeggiatura da noi frequentate, per cui ci capitava di investire quelle sudate 200 lire per raccogliere dieci bandierine al volante di una Formula 1 [' ]

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    Gestire la musica: intervista ad Andrea Vittori

    Dietro al successo (o all’insuccesso) di un cantante (e non solo) c’è anche un team che lavora in modo coordinato per decidere i singoli di lancio di un album, sviluppare i contatti e le attività di promozione, e valutare insieme le scelte che possono indirizzare via via una carriera. Andrea Vittori, di Ma9 Promotion, si [' ]

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    Scoprire l’autismo con The Good Doctor

    Oggi è la Giornata mondiale della consapevolezza sull' autismo. Lo abbiamo scoperto ieri leggendo un’intervista a Stefano Belisari, in arte Elio. E lo abbiamo scoperto proprio mentre stiamo guardando la serie The Good Doctor che, basata su una produzione sud coreana, racconta la storia di un giovane medico affetto da un disturbo dello spettro autistico e [' ]

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    Centipede: chi ha paura degli insetti?

    Centipede è un altro di quegli arcade che hanno fatto la storia dei videogiochi. Pubblicato nel 1980 dalla Atari, a una prima occhiata da lontano poteva sembrare il classico sparatutto verticale ma in realtà presentava dinamiche e variabili interessanti rispetto ai suoi predecessori, al di là degli aspetti tecnici (prima volta del trackball in una [' ]

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    La tribù urbana vista da Ermal Meta

    Ermal Meta è uno di qui nomi che ci vengono in mente quando dobbiamo citare un’eccezione nelle discussioni sul poco che la musica di oggi ha (avrebbe?) da offrire. Prima componente di band, poi autore per diversi artisti e quindi finalmente protagonista in proprio dei suoi lavori, Meta ha raccolto consensi presso un pubblico piuttosto [' ]

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    Difendersi da un attacco con Missile Command

    Uno dei primi arcade che ricordiamo di aver giocato è Missile Command (all’epoca ne leggevamo il nome all’italiana). Prodotto dalla Atari nel 1980, abbiamo nella testa ancora ben chiaro il cabinato con a destra la trackball di controllo cursore e a sinistra tre pulsanti di sparo, ciascuno che comandava una delle tre batterie antimissile (Alpha [' ]

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    Frogger: al salvataggio delle rane

    Frogger è stato uno degli arcade più popolari in quella che viene definita la golden age dei videogiochi. Prodotto dalla Konami nel 1981, ci metteva nei panni di una rana impegnata ad attraversare una strada affollata di veicoli e un fiume con tartarughe e tronchi sui quali appoggiarsi per arrivare alla meta. Cinque per ogni [' ]

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    BurgerTime, sfuggendo a uova e cetrioli

    Era la fine del 1982 quando la nipponica Data East portò nelle sale giochi BurgerTime. L’arcade in questione ci metteva nei panni di un cuoco che doveva preparare hamburger camminando su una serie di piattaforme contenenti i diversi ingredienti, facendoli scendere a strati nei rispettivi piatti. Da poco, tra l’altro, a Milano erano stati aperti [' ]

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    I due volti di Lou Grant

    Mentre guardavamo la prima puntata di Cobra Kai ci ha colto un flash. “Ma quello è Lou Grant!”, abbiamo pensato appena visto il padre (patrigno) di Johnny Lawrence. A chi ha una certa età questo nome dovrebbe ricordare una di quelle serie americane leggendarie che allietavano le serate della televisione (in Italia sbarcò su Canale [' ]