Frogger: al salvataggio delle rane

16 Marzo 2021 di Paolo Morati

Frogger è stato uno degli arcade più popolari in quella che viene definita la golden age dei videogiochi. Prodotto dalla Konami nel 1981, ci metteva nei panni di una rana impegnata ad attraversare una strada affollata di veicoli e un fiume con tartarughe e tronchi sui quali appoggiarsi per arrivare alla meta. Cinque per ogni livello. Semplice come concetto, ma sempre più difficile passando dall’uno all’altro. Anche tenuto conto dei limiti di tempo a disposizione per completarli.

Vari i veicoli da schivare (tra i quali anche tir e ruspe) evitando di farci investire sulla strada che ci separava dal fiume, con quest’ultimo anch’esso non molto sicuro visto presentava pericolosi lontre, serpenti e finanche coccodrilli, che però non erano il solo modo per perdere una delle vite a disposizione finendovi dritti in bocca.

Di fatto le tartarughe periodicamente si immergevano facendoci affogare (una rana che affoga…) mentre dovevamo anche fare attenzione a non finire oltre il margine dello schermo o ad entrare in uno dei cinque rifugi dove eravamo già arrivati. Frogger includeva, inoltre, un paio di bonus come la presa in spalla di insetti o di una rana femmina.

Con visuale dall’alto su una colorata ambientazione, Frogger conquistò subito il pubblico (si dice fosse un videogioco molto amato dalle ragazze) per il suo meccanismo semplice e coinvolgente. E proprio per la sua semplicità visse molto bene anche sui sistemi da casa con conversioni piuttosto fedeli, perlomeno dal punto di vista della giocabilità se non anche da quello grafico.

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