Centipede: chi ha paura degli insetti?

30 Marzo 2021 di Paolo Morati

Centipede è un altro di quegli arcade che hanno fatto la storia dei videogiochi. Pubblicato nel 1980 dalla Atari, a una prima occhiata da lontano poteva sembrare il classico sparatutto verticale ma in realtà presentava dinamiche e variabili interessanti rispetto ai suoi predecessori, al di là degli aspetti tecnici (prima volta del trackball in una macchina a gettoni). Partendo dall’ambientazione che ci metteva ai piedi di un possibile prato, tuttavia di colore nero (il tipico sfondo dell’epoca), disseminato di tanti funghi, non sappiamo quanto commestibili.

Dall’alto partivano centopiedi che dovevamo colpire con un piccolo e occhiuto cannone capace di muoversi in orizzontale e, in modo limitato, anche verticale. Curiosamente raggiungendo una delle parti dell’insetto questa si trasformava in un fungo a meno di non centrare il centopiedi nel mezzo, al ché si divideva in due creandoci ulteriori problemi. Come se non bastasse, intervenivano anche ragni, pulci e scorpioni ciascuno con le loro particolari caratteristiche di attacco. Insomma, un vero incubo per chi aveva paura di queste piccole ma a volte pericolose creature.

Sarà sessista notare che si tratta di uno dei pochi videogiochi di successo programmati da una donna, Dona Bailey? Forse, ma di sicuro è la verità. E la Bailey, creatrice di Centipede insieme a Ed Logg (lui dietro anche ad Asteroids), a questo straordinario successo è rimasta legatissima anche se nella vita ha fatto altro anche fuori dal mondo dei videogiochi. Frenetico e divertente, a Centipede abbiamo giocato parecchio sia in sala sia a casa e ci ricordiamo di aver partecipato una competizione con la squadrata ma fedele versione per Atari VCS, non ottenendo in realtà grandi risultati. Ma per rifarci abbiamo ancora tempo. O almeno così speriamo…

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