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Attualità

Anche i ricchi piagnucolano

Oscar Eleni 02/04/2024

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Oscar Eleni a spasso con un piccione dentro l’ecoparco costiero che si sono inventati i thailandesi, 100 chilometri quadrati di meraviglia anche se tutti sanno che il brutto, tipo tante nostre città, tante feste dette anche sportive, prevale sulla bellezza, perché dura. Pasquetta facendo qualche passo indietro respirando aria diversa con il Giorgio Bonaga del Domenicale sul playground per il centro correzionale di Secondigliano.

Ore da dedicare al nuovo culto per un professionista di qualità, serio sul campo e, in un certo senso, anche fuori. Stiamo parlando di Jannik Sinner a cui auguriamo  gloria e affetti. Certo non gli mancheranno i soliti noti capaci di salire sul treno del vincitore, soprattutto se guadagna così tanto visto che siamo già a 21 milioni di euro come premi, senza contare la pubblicità, per la disperazione di chi giura di saper cosa fare se il grande rosso pagasse le tasse in Italia.  Sanno tutti che scuole, ospedali, assistenza sanitaria, insomma le cose che fanno di uno Stato una bella comunità dipendono  da questo e, forse, proprio per questo siamo il Paese con  il 47% di evasori fiscali.

Sinnermania e uno sguardo soltanto benevolo per l’impresa della Elisa Longo Borghini vincitrice nel Giro delle Fiandre,  nel giorno di Van der Poel e dell’italiano Mozzato che ha rianimato chi vedeva troppi arrivi senza azzurro come sfondo. Elisa e la bella storia della figlia di Guidina Dal Sasso, mito dello sci di fondo prima della coppia dorata Di Centa e Belmondo, e del maestro, allenatore e sciolinatore Ferdinando. Una grande corsa e un premio minimo di 20 mila euro. Ci ha colpito questa differenza nei riconoscimenti fra il milione in palio per il vincitore a Miami e per chi ha sfidato il gelo de La Ronde.

Diciamo che sembrano tutti mondi a parte, come del resto quello delle tasse, del calcio, della televisione, della stessa scuola come ci ha fatto vedere Riccardo Milani portandoci in Abruzzo dove uno splendido Albanese ed una  sorprendente Virginia Raffaele si sono battuti per salvare una scuola che avrebbe chiuso in mancanza di alunni. Per il regista dei Gatti in tangenziale e di Cosa ci dice il cervello, per il marito della Cortellesi che ci ha portato nel mondo di Gaber e Gigi Riva, per uno che con Grazie Ragazzi (teatro in carcere Aspettando Godot) sa bene cosa vuol dire il playground di Secondigliano, una esperienza che consigliamo a tanti. Ci è capitato di viverla al Beccaria, il correzionale di Milano, dove Aldo Borella, padre tecnico storico per Olimpia e Canottieri Milano oltre che al Leone XIII, insegnava, consigliava, ascoltava, usando chi giocava per lui come istruttore momentaneo.

Pasquetta del basket con un ciclone su Bologna quasi peggiore di quello del sabato di vigilia passato a Napoli prima dai calciatori contro l’Atalanta e poi dalla squadra di basket tormentata da una Venezia che cambia umore troppe  volte per essere davvero credibile come avversaria per le due regine che hanno perso qualche piuma. Milano salvandosi alla fine a Reggio Emilia dopo aver sprecato un vantaggio di 18 punti, la Virtus Bologna facendosene recuperare 19 dalla Pistoia che ha già  castigato  Olimpia e altre pretendenti, dalla squadra rivelazione che ha lasciato a 10 punti soltanto le Vu Nere che per mesi hanno incantato anche l’Eurolega.

Ora il destino chiamato calendario mette contro in settimana, per l’Eurolega, proprio Armani e Segafredo, le ricche che piagnucolose dopo le stangate con Kaunas e Panathinaikos, una sfida che terrebbe matematicamente ancora in vita la banda Messina, una partita che invece dovrebbe servire per assicurare alla banda Banchi  una posizione più comoda dei play-in che precedono i veri play off dove Spagna, Grecia e Turchia dominano la scena, un teatro da dove forse escluderanno i tedeschi dell’Alba, nella speranza che ci sia un posto fisso anche per Bologna oltre a Milano.

Tempo per  pagelle dopo la sorpresona di  Pasquetta.

10 A Ryan HAWKINS, un due metri dell’Iowa, terra per capanne con tronchi che con 7 su 8 da 3 ha ribaltato per Pistoia una partita che la Virtus dominava. L’uomo di Atlantic, con Moore e Willis, ha denudato la Virtus che a rimbalzo non è mai riuscita a contrastare il nigeriano del Canada Ogbelde.

9 A PISTOIA come società che porta anche 400 tifosi in una trasferta, come squadra che è davvero il miracolo del Brienza canturino, come gruppo se davvero l’ex Rowan, campione sul campo, diventerà ora azionista insieme ad un gruppo statunitense.

8 A SPAHIJA allenatore della REYER che ha chiesto scusa al pubblico di Napoli per il comportamento di alcuni suoi giocatori al momento di celebrare la vittoria, non degno, come ha detto lui, dei veri fioi de la Misericordia reyerina.

 7 A Miro BILAN che  ha riportato in vita una Brescia smaniosa, ma spesso imprecisa, mentre MANNION infuriava nell’accampamento di Magro, che ci ha ridato la speranza di vedere tornare il gioco in mano a chi sa passare la palla, smarcarsi,  a chi conosce i fondamentali e pazienza se salta poco.

6 Al BOWMAN che ha ridato colore ad una Treviso che ora può davvero credere nella salvezza lasciando ad altre il tormento.

5 A GALLINARI se dovesse creare troppi problemi per tornare in Nazionale dopo la visita pastorale sui campi NBA del suo ex compagno DATOME ora capodelegazione nell’ AZZURRA per il preolimpico dover speriamo di vedere anche PROCIDA e SPAGNOLO che al momento hanno problemi a Berlino.

4 A CREMONA non certo per la sconfitta di Tortona dopo una discreta partita, ma per la doppia espulsione: l’allenatore Cavina dopo 8’ e poi il CONTI dello staff tecnico che non hanno capito la terna guidata dal ROSSI.

3 A NAPOLI che come la VARESE prossima avversaria sta vivendo la separazione evidente dal concetto che oltre all’attacco i risultati nascono dalla difesa.

2 A Nicolo MELLI accolto benissimo dal pubblico della sua città, ma poi spietato sul campo fino all’assalto decisivo per il più due salvando un più 18 venduto all’incanto dalla solita ARMANI.

1 A SCAFATI che con il 7 su 18 ai tiri liberi ha dato un bel calcio al secchio di latte mentre  TRENTO ritrovava  il sorriso pur perdendo GRAZULIS.

0 Alla VIRTUS di questa settimana, bella in coppa fino ai pasticci finali, pessima in campionato nell’ultimo quarto dopo tre tempi giocati  senza spendere troppo. Peccati gravi che si ripetono da quando la miccia è diventata corta.

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