Adrian senza memoria

9 Novembre 2009 di Dominique Antognoni

di Dominique Antognoni
Cos’è successo ad Adrian Mutu, durante la sua ultima apparizione a Bucarest? La Romania era già eliminata e aveva due gare senza alcuna importanza, contro la Serbia a Belgrado e poi contro le Isole Far Oer. L’attaccante della Fiorentina ha visto bene di infischiarsene dalla nazionale e fin qui ognuno la vede come crede, tanto le chance della Romania erano nulle e poi nessuno é obbligato a dannarsi l’anima se non lo considera necessario. Mutu è stato sorpreso in un ristorante alle due di notte assieme ad un compagno (Adrian Cristea) e due donne, siamo sempre nella norma: mancavano cinque giorni alla prima partita, oltretutto inutile. Poi però si è scoperto che una delle due era nota in Spagna per consumo e uso di droghe: con il suo passato Adrian avrebbe potuto stare in guardia, ma mettiamo che non fosse a conoscenza della notizia. La situazione è diventata insostenibile in seguito. Perché nel giorno della partenza per Belgrado lui ha svuotato il suo armadietto nella sede del ritiro sapendo evidentemente in anticipo che non vi avrebbe fatto il ritorno con la nazionale. In Serbia ha preso un cartellino giallo così da poter saltare la gara contro le Far Oer: il piano è stato reso evidente dal modo in cui ha preso il cartellino, allontanando la palla dopo un fischio dell’arbitro. A fine gara, con una sconfitta terribile per i suoi (o-5), Mutu sparisce nel nulla. Il giorno dopo si viene a sapere che è andato ad un festa a Novi Sad, 96 chilometri da Belgrado. Una festa all’albergo Park organizzata da un noto mafioso locale, Ratko Buturovic, per due volte scampato per miracolo a colpi di mitra non casuali. Due guardie del corpo hanno aspettato fuori dalo stadio Adrian per portarlo alla festa, poi una volta lì il buon Buturovic lo ha abbracciato come se fossero dei vecchi amici (curiosità: li ha presentati Kuzmanovic, ex Fiorentina adesso allo Stoccarda). Ecco il punto: come fa Adrian, che vive a Firenze, a essere così intimo di uno conosciuto nell’ambiente perché gestisce fra l’altro le scommesse clandestine del suo paese (e forse non solo)? Per la cronaca c’è in corso un processo nei suoi confronti proprio per le scommesse e per aver pagato arbitri nel 2008: in più Ratko è il patron del club locale, il Vojvodina Novi Sad (Superliga serba), ed è stato anche proprietario del PAOK Salonicco (basket). Soprannominato Bata Kankan, 53 anni, è uno molto ricco e molto intrallazzato: vicinissimo all’ex presidente e premier del Montenegro, Milo Djukanovic, possiede una serie infinita di ristoranti e di aziende di security (dove lavorano ex mercenari feroci, non i mollaccioni di altre latitudini) ma i suoi soldi dalla provenienza poco chiara sono troppi. Il punto è secondo noi questo: com’è possibile che uno che ambisce ad essere il capitano della sua nazionale non si degni di tornare con i suoi a Bucarest preferendo la compagnia di Ratko? Chivu, anche lui squalificato, è tornato in Romania per poi partire per Milano. Adrian invece no, anzi: aveva un sorriso grosso così a Novi Sad. Prematuro fare illazioni su scommesse o cose simili, anche pensando a come Coman ha preso certi gol contro la Serbia. Doveroso invece registrare il fatto che il suo padrino Nicu Gheara, uno che se mette piede in Romania viene arrestato (nel suo entourage sempre brava gente, come si vede), ha litigato in modo durissimo con Mutu. I due se ne sono dette di tutti i colori in una trasmissione tv di Digisport, Gheara in collegamento da Ibiza e Adrian da Firenze. “Stai alla larga di certe persone, non devi avere a che fare con loro”, queste le parole dell’onesto Gheara. La conclusione sarebbe che forse Adrian, ormai quasi 31enne, le situazioni complicate se le cerchi. E chiedere aiuto a persone come Buturovic non è mai salutare.
Dominique Antognoni
(per gentile concessione dell’autore)

Share this article