Adolescenti che non fanno più sport

14 Luglio 2021 di Stefano Olivari

Il 56% dei ragazzi fra i 13 e i 18 anni non ha nell’ultimo anno praticato sport ed anche in questo caso è facile dare la colpa al Covid visto che solo il 17% non praticava alcuna attività fisica già ‘prima’. Sul Corriere della Sera abbiamo letto i risultati dell’indagine del Laboratorio dell’adolescenza e ci ha colpito che in aggiunta a quel 56% un ulteriore 30% in questa fascia di età abbia affermato che a causa del Covid ha fatto meno sport di prima. Tirando le somme, 86 adolescenti su 100 possono essere considerati una sorta di generazione perduta per lo sport italiano, sia per l’agonismo sia soprattutto per la salute, la socializzazione e una crescita lontana da ambienti schifosi.

È ovvio che il disastro abbia toccato soprattutto gli sport di squadra e chiunque sia vicino a ragazzi e bambini di vario tipo sa quale farsa siano stati gli allenamenti distanziati, dopo poche settimane disertati da quasi tutti. Sono stati utili a salvare il bilancio di qualche realtà, ma in molti casi hanno distrutto una passione già di suo fragile e in qualche modo imposta dai genitori, come del resto tutto (diversamente quasi nessuno andrebbe a scuola). Insomma, un anno e mezzo di limitazioni da Covid ha fornito a molte persone la giustificazione per non fare sport. Difficile che un quindicenne venga improvvisamente folgorato sulla via dell’atletica, quando è così facile tutto il resto.

E quindi? Siamo pessimisti perché la passione, per qualsiasi cosa, non si accende con un tasto e soprattutto perché per molti ragazzi lo sport rappresenta il mondo dei vecchi, sia da spettatori sia da praticanti. Il terribile “A che squadra tieni?” che serviva a rompere il ghiaccio con i giovanissimi adesso il ghiaccio lo crea. Va anche detto che tutti abbiamo subìto ai nostri tempi le lagne su come in passato si fosse sofferto di più, lavorato di più, lottato di più, forgiando presunti uomini veri. Erano grosse stupidaggini, come forse quelle che stiamo scrivendo (ma le stiamo scrivendo noi, appunto, non un adolescente).

Già abbiamo raccontato di come due bambini a noi cari, fratelli, siano nel 2021 gli unici nella loro classe a fare l’album dei Calciatori Panini, riducendosi a scambiare le figurine solo in famiglia: certo non è sport praticato, ma guardare qualcosa sarebbe la base per poi poterlo riproporre in prima persona. Si potranno dare tutti i sostegni finanziari del mondo a chi fa vera attività di base, ma non è che per decreto un adolescente possa essere strappato ai social network o magari anche ad attività più intelligenti. Insomma, come in altri casi il Covid ha accelerato tendenze già in atto e sul rimpianto dei bei tempi andati va sempre messo un asterisco: magari nel 2035 avremo qualche calciatore in meno e qualche scienziato in più.

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