100 metri, quanto vale il record di Jacobs

Il primato italiano, il clamoroso 9"95 di Savona, è un grande tempo nel presente ma guardando al livello medio della velocità fa meno impressione di certi risultati degli anni Ottanta...

14 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Il record italiano nei 100 metri di Marcell Jacobs, un emozionante 9″95 nella pur sospetta pista di Savona, è di quelli che non è esagerato definire storici già da subito: stiamo parlando di un tempo che dal 1968 (Jim Hines alle Olimpiadi messicane) al 1983 (Calvin Smith a Colorado Springs) è stato record mondiale e che anche nel 2021, con tutto il resto cambiato, assicura in scioltezza una finale olimpica o mondiale. Senza andare troppo indietro, ai Mondiali 2019 con 9”95 si sarebbe arrivati quinti. Quindi sperare in una finale di Jacobs ai Giochi di Tokyo non è soltanto nazionalismo (di peggio c’è solo l’esterofilia) becero.

Poi nessuno dimentica, o dovrebbe dimenticare, quanto nello sprint influiscano pista, condizioni meteorologiche e tensione. Basti pensare che nella finale di Savona, che Jacobs non ha prudentemente disputato a causa di un crampo, Lorenzo Patta ha corso in 10″13, settimo tempo italiano di ogni tempo migliorandosi di 18 centesimi (!!!), e Matteo Melluzzo lo ha fatto in 10″25 (battuto il proprio personale di 23 centesimi, una cosa da fanta-atletica), che è stato il record in carriera di Pierfrancesco Pavoni, uno da finale europea e mondiale. Per Jacobs (più 1,5 metri al secondo) e per i colleghi (più 1,4) vento alle spalle sostenuto ma regolarissimo, quindi record personali da consegnare ai posteri.

Ma sorvolando su Patta e Melluzzo quanto vale davvero il record di Jacobs, decimo tempo europeo di sempre e primato italiano strappato al 9″99 di Filippo Tortu? Vale comunque tanto, perché i 9 europei che gli stanno davanti sono  in molti casi piuttosto stagionati, ma tutti confrontabili con Jacobs perché già su piste costruite dopo la grande svolta dei primi anni Novanta. Ci sono parecchi studi al riguardo, ma di pura pista senza entrare in altri discorsi (scarpe, preparazione, medicina, doping) si può dire che il 9″95 di oggi sia il 10″15 degli anni Ottanta. Insomma, Jacobs un grandissimo nel suo presente visto che è emerso nella gara con maggiore concorrenza sul pianeta, ma confrontabile ai campioni da metà anni Novanta in poi.

Share this article