Un criterio per Messi

14 Luglio 2014 di Paolo Morati

Lo confessiamo: mentre seguivamo stancamente la finale dei Campionati del Mondo di Calcio tra Germania e Argentina, in attesa dei supplementari ci siamo sintonizzati su Telenova, storica televisione locale lombarda e tra quelle effettivamente guardabili da chi non ama il trash. In quel momento l’ex difensore Enzo Gambaro – da anni opinionista piuttosto provocatorio (ricordiamo le amichevoli schermaglie con il ‘nostro’ Franco Rossi) – stava sostenendo che Lionel Messi non sarebbe un giocatore di livello mondiale, ma solo internazionale così come l’arci-rivale Cristiano Ronaldo.

Giocatori, quelli internazionali, che nei momenti Mondiali non riescono a fare la differenza, come potevano invece essere i Maradona, i Ronaldo (quello vero), i Garrincha, i Pelé. In studio Gambaro è stato piuttosto canzonato per la sua teoria – al netto del fatto che l’Argentina non è il Barcellona dei tempi d’oro – che però non sembra essere così campata per aria. Poi Messi – discutibile il premio di miglior giocatore del Mondiale, per noi lo meritava Müller o anche Mascherano – in finale avrà forse avuto dei problemi fisici… ma la domanda resta: qual è il livello oggi del calcio? Ci sono campioni assoluti da ricordare negli annali o solo dei campioni relativi (alla propria epoca)?

Domanda che va al di là dello scontato confronto con Maradona e che investe l’importanza del Mondiale nel valutare la carriera di un campione. Assurdo usarlo come metro di giudizio per un confronto con Ibrahimovic, per la Svezia di oggi sarebbe già un’impresa qualificarsi alla fase finale, o anche con un CR7, ma secondo noi criterio abbastanza adeguato quando si parla di due campioni della stessa nazionale. A maggior ragione di una nazionale che quasi sempre, a prescindere dalle generazioni, parte fra le favorite della competizione. In altre parole, ci degregorizziamo, come si giudica un giocatore?

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