L’Oasis di Balotelli

2 Aprile 2012 di Libeccio

di Libeccio
Il calcio inglese oramai ha una sola star. Tutti gli altri sono considerati dal sistema mediatico figure di rincalzo. Parliamo di Mario Balotelli, naturalmente. E di come sia diventato ad una velocità pazzesca l’uomo più inseguito da fotoreporter, radio e tv, costruttori professionisti del gossip a tutti i costi. Ad una situazione già divampata si è aggiunta l’ultima ciliegina che abbiamo intercettato grazie alla BBC. In una recente gara contro il Tottenham Balotelli ha letteralmente strappato di mano la palla a due celebrati campioni del City (Aguero e Barry) per tirare un rigore da lui stesso procurato e che poi ha realizzato. Come tutte le persone dotate di un grandissimo talento naturale, Balotelli si comporta spesso in campo come se non sapesse cosa sta facendo. E’ la regola numero uno di tutti i grandi talenti.
Balotelli ha deciso oramai da tempo di non rilasciare interviste a chicchessia. Questo ha reso i media furibondi (anche per questo i loro strali si scagliavano puntualmente sul giocatore) ed anche la possibilità di rubargli una intervista una cosa da premio Pulitzer. E’ a questo punto che si inserisce Noel Gallagher (proprio l’ex leader degli Oasis). Gallagher ha iniziato a suonare e a scrivere canzoni senza aver mai preso una lezione di musica, segno di talento balotelliano. Insomma, è scattata la simpatia. Da quando Mario Balotelli è arrivato al City, Noel Gallagher gli dedica una canzone ad ogni concerto. “E’ il più impressionate talento abbia mai visto giocare da quando seguo il calcio” ha precisato Noel, quando in molti gli hanno chiesto spiegazioni per quelle dediche.
Balotelli ha saputo da un giornalista della BBC di queste dediche e ci è rimasto ovviamente molto contento. “Ecco, forse potrei concedere una intervista solo a Noel Gallagher” ha detto ridendo all’ennesima richiesta della BBC di intervistarlo. Detto e fatto: la BBC ha contattato Noel Gallagher e gli ha chiesto se era disponibile a intervistare Balotelli. Il cantante ha risposto entusiasta e così è nata una intervista che la BBC ha passato decine di volte con un traino pubblicitario tra i più importanti degli ultimi anni.
L’intervista è durata un’ora esatta e Gallagher si è sbizzarrito a chiedere a Balotelli tutte le cose che gli passavano per la testa. E’ stato tutto molto divertente, compresi i racconti di Supermario sul pieno di benzina pagato a tutti coloro che insieme a lui erano in coda per fare rifornimento, alle mille sterline regalate a un homeless di colore che ha incontrato per strada, agli scherzi che fa puntualmente a Mancini durante gli allenamenti e i ritiri. E pensare che Mario Balotelli è nato in Italia e cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Inter. E’ vero che all’Inter la situazione si era messa male anche per colpa dello stesso ragazzo (le continue dichiarazioni d’amore per il Milan, la maglia buttata a terra in quella famosa gara di Champions), ma Moratti avrebbe fatto bene a tenerlo ad ogni costo. Ora quando le cose si mettono male entrano Faraoni o Pazzini. Allora entrava Balotelli. La cosa fantastica è che Balotelli è amato anche dai tifosi più accesi dello United o del Liverpool. Trasversale a qualunque amore di bandiera. Non può mettere più il muso fuori dalla porta che è preso d’assalto amorevolmente da nonni, giovani signore, ragazze urlanti, giovani scapestrati, eleganti finanzieri. Un predestinato del successo che va oltre qualsiasi tifo. E dire che nessuno ha fatto nulla per tenere questo straordinario talento in Italia. Prima di straparlare di Champions dei giovani, per coprire i fallimenti dei grandi, bisognerebbe tenere i giovani da Champions.

Libeccio, 2 aprile 2012

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