Pallavolo
Velasco è bollito?
di Stefano Olivari
Pubblicato il 2023-09-26
Portiamoci avanti con il lavoro e chiediamocelo subito: Julio Velasco è bollito? Domanda volutamente provocatoria ma che ha un senso, perché sarà probabilmente l’allenatore italo-argentino a sostituire Davide Mazzanti sulla panchina della nazionale femminile di pallavolo reduce dal quarto posto agli Europei, senza dimenticare gli altri risultati della gestione Mazzanti: l’argento mondiale 2018 con una squadra giovanissima, la qualificazione olimpica, il bronzo agli Europei 2019, il sesto posto alle Olimpiadi di Tokyo, la vittoria agli Europei 2021 battendo a Belgrado l’incubo Serbia, il bronzo mondiale 2022 in un ambiente già devastato dalle polemiche e poi la storia di questa estate, con il quarto posto europeo e la qualificazione olimpica mancata, con una squadra dimezzata per scelta del c.t. e in parte di alcune giocatrici, Egonu in testa.
Ma queste cose i competenti le sanno meglio di noi, per un approfondimento fidatevi di più dei nostri Oscar Eleni ed Alberto Rapuzzi. Noi da telespettatori canottierati del volley, soprattutto di quello femminile (unico sport in cui le donne danno più spettacolo degli uomini, anche se il sistema pompa l’inguardabile calcio), ci chiediamo soltanto perché un allenatore di 71 anni, che nella sua fantastica carriera le donne le ha allenate poco e male (ovviamente a Busto Arsizio è ancora ingiudicabile), dovrebbe essere meglio di uno di 47 che nel settore femminile è considerato fra i migliori. Poi è chiaro, perché siamo canottierati travestiti da canottierati, che sarebbe emozionante e bellissimo vedere Velasco conquistare quell’oro olimpico che avrebbe strameritato già a Barcellona, per non ricordare la finale di Atlanta.
Ma la domanda è soltanto pallavolistica: Velasco è bollito? Nel senso: sarebbe soltanto un’operazione di immagine, usando il nome più grande di tutti per calmare un ambiente di primedonne presuntuose? Come al solito siamo di parte: detto che ci dispiace per Mazzanti, che ha fatto bene nonostante sia nella media inviso ai giornalisti della parrocchietta, Velasco ha ancora il fuoco dentro e negli ultimi anni con le giovanili azzurre lo ha dimostrato. Ci è sempre piaciuto anche come persona, pur essendo lui il principale colpevole della creazione dell’allenatore tuttologo, che può lavorare sulla ricezione come dirigere la NASA, spiegare il bagher così come la guerra in Ucraina, organizzare la Ryder Cup come rifondare la sinistra. Insomma, i Montali e i Berruto che non sarebbero stati possibili senza di lui. Ma tiferemo con tutto il cuore per lui, pur essendo le ragazze mediamente montatissime (anche le ex), senza l’umiltà di una Mimì o di una Midori.