Tutto in una punizione

8 Giugno 2007 di Stefano Olivari

Autunno 1981, Francia, Olanda e Irlanda si giocano il secondo posto nel girone per qualificarsi al Mundial spagnolo. Il 14 ottobre, al Lansdowne Road di Dublino, è fondamentale uscire imbattuti contro l’Irlanda. Come ormai è abitudine la Francia deve fare a meno di giocatori importantissimi: in porta c’è Jean Castaneda del Saint-Etienne, che tra i Verts ha rimpiazzato da qualche tempo il leggendario Yvan Curkovic, la difesa con Mahut è la stessa dell’Heysel, mentre a centrocampo con Larios e Platini ci sono Rene Girard del Bordeaux (squadra in cui funge normalmente da “angelo custode” di Giresse) e Didier Cristophe del Monaco. Davanti c’è la coppia del Monaco composta da Alain Couriol, veloce ala destra di colore, e “Lucky Luke” Bruno Bellone, talento diciannovenne che già all’epoca veniva paragonato a Georges Bereta per la sua velocità di tiro (ma che poi deluderà realizzando solo due gol in trentaquattro partite giocate in nazionale); entrambi sono all’esordio in una partita di qualificazione.
Gli irlandesi partono fortissimo. Al terzo minuto Robinson si invola sulla destra con una progressione devastante, Lopez viene saltato dall’attaccante in maglia verde e poi comicamente investito da Bossis, il cross basso in mezzo per Stapleton è perfetto, Mahut arriva in anticipo ma non riesce a colpire bene il pallone che finisce alle spalle di Castaneda: uno a zero per l’Irlanda. Cinque minuti dopo Couriol riceve da Janvion e prolunga al limite dell’area per Bellone, il giovane talento monegasco si gira velocemente con una finta che manda fuoritempo David O’Leary e di sinistro spara alle spalle di McDonagh per il pareggio dei Bleus. La Francia però in difesa fa acqua da tutte le parti: al 23’ un cross dalla sinistra di Lawrenson viene bucato da Castaneda e da tutti i difensori, arriva a Ronnie Whelan che rimette in mezzo, Stapleton vi si avventa e realizza il 2-1 in scivolata. Sul finire del tempo un rinvio di McDonagh viene spizzato di testa da Robinson, la palla termina a Janvion che completamente solo fa un errore clamoroso: invece di servire Lopez sbaglia completamente la misura del passaggio servendo lo stesso Robinson che si invola in perfetta solitudine verso Castaneda e lo batte per la terza volta. Nel finale Platini accorcia salvando l’onore, ma la Francia si trova adesso in una situazione complicatissima: deve assolutamente vincere la partita successiva al Parco dei Principi contro l’Olanda, altrimenti sarà eliminata dal Mondiale. L’impresa, già difficile di per sé, sembra proibitiva visti gli errori del reparto difensivo contro l’Irlanda, cui sono stati praticamente regalati tre gol; Hidalgo nelle ultime due partite ha rinunciato al gioco d’attacco che gli aveva procurato tanti successi prestigiosi per snaturarsi con una tattica attendista, assolutamente insolita per la nazionale da lui guidata. Il senno di poi rimane senno di poi, ma di certo le due sconfitte lo hanno severamente punito.
Il giorno decisivo è il 18 Novembre 1981. Lo stadio, naturalmente, è il Parc des Princes e l’arbitro è il portoghese Garrido. Come sempre in Francia l’atmosfera è elettrica, Hidalgo è contestato, Platini dichiara che giocare con un altro numero dieci come Giresse non è l’ideale per il suo tipo di gioco. Hidalgo chiama Giresse e lo rassicura, la stella del Bordeaux giocherà insieme a Platini e con loro anche il terzo “numero dieci” della nazionale, Bernard Genghini, per innescare in avanti, come nelle grandissime occasioni, il tridente d’oro Rocheteau – Lacombe – Six. Non sono pochi i giornalisti che fanno notare al tecnico alla vigilia, che questo schieramento super-offensivo potrebbe sembrare assai eccentrico e audace. Hidalgo risponde sicuro: “Sulla carta avete ragione voi, sul campo i giocatori daranno ragione a me”. L’ambiente è carico, invece di allenarsi come al solito a Jouy-en-Josas i Bleus svolgono la rifinitura al Parc des Princes, dribblando tutti i giornalisti che non gradiscono…“Per una partita eccezionale servono misure eccezionali” si giustifica Hidalgo: occorre infatti vincere assolutamente per poter eliminare i due volte vice-campioni del mondo. In qualsiasi altro caso Spagna 1982 in Francia sarà vissuto solo da spettatori.
La Francia entra in campo con la formazione annunciata, oltre al tridente d’oro c’è un centrocampo di talento assoluto con Platini, Giresse e Genghini, in difesa rientra Tresor con Lopez, Janvion e Bossis; in porta viene confermato Castaneda. L’Olanda schiera Hans Van Breukelen in porta, Wijnstekers e Poortvliet terzini, Van de Korput e Ruud Krol centrali, Johnny Metgod, Peters, Arnold Muhren e Neeskens a centrocampo, Van Kooten e Johnny Rep in attacco. Il primo tempo si chiude a reti inviolate, ma Platini negli spogliatoi è tranquillo e si dichiara convinto di vincere. Passano sei minuti della ripresa e viene fischiata da Garrido una punizione dai 24 metri per la Francia. Sul pallone va Platini, la palla si infrange contro la barriera, ma Garrido fischia ancora, Van de Korput ha toccato con un braccio, i giocatori in maglia arancione non sono d’accordo, le proteste vanno avanti 3 minuti…Nuova punizione, questa volta dal limite, l’ideale per Michel, è la sua zolla preferita, dalla quale ha già punito varie volte Dino Zoff…Krol non si fida, si mette sulla linea di porta, dietro la barriera, Lacombe lo segue…Van Breukelen deve occuparsi dell’altro palo, e Platini batte proprio verso quel palo “Allez Michel… …Oui Michel…Oui Michel…Et voilal!!”…Thierry Roland che commenta la partita per TF1 esulta così, Platini ha centrato la “lucarne”, per Van Breukelen non c’è stato scampo, Francia avanti uno a zero grazie al suo fuoriclasse. Ora per la Francia inizia il difficile, subentra la paura, bisogna difendere il risultato col coltello tra i denti contro una squadra di grandissima esperienza. Nell’Olanda entrano i esotici due assi dell’Ajax, Tseu La Ling e Simon Tahamata, Platini ha i crampi e ad un quarto d’ora dalla fine viene sostituito da Tigana, si soffre tutti insieme. 82’ minuto, Genghini in contropiede lancia Rocheteau, l’angelo verde parte all’attacco sulla sinistra, con una finta meravigliosa fa sedere nientemeno che Ruud Krol, centra in mezzo, arriva il suo “gemello” Didier Six, in anticipo su Poortvliet e Van Breukelen uscito alla disperata, il tocco in anticipo dell’ala mancina termina in rete, è il due a zero. Six scoppia in lacrime, festeggiato da tutta la panchina, la Francia resiste, la partita termina qui. Tigana afferra lo storico pallone e se lo nasconde sotto la maglia inseguito comicamente dall’arbitro, la Francia è praticamente ai Mondiali 1982: manca solo da battere Cipro per averne la matematica certezza.
In sala stampa Hidalgo e Platini possono gioiosamente respingere tutte le critiche della vigilia al mittente, ma se l’allenatore è molto diplomatico Platoche non si risparmia le sue proverbiali battute: “Abbiamo vinto, la partita è finita e voi siete tutti qui con le vostre penne…se avessimo perso sono certo che vi sareste presentati con le mitragliette”. Janvion, uno per tutti, difende il suo allenatore: “Abbiamo reso giustizia ad Hidalgo” confermando una volta di più come il gruppo e lo spogliatoio siano molto solidi. L’indomani viene rivelata da Hidalgo una curiosità: in caso di calcio di rigore per la Francia il tiratore designato sarebbe stato Maxime Bossis. Lì per lì nessuno da peso a questo aneddoto, ma a farlo diventare importante ci penserà la Storia, nove mesi più tardi. Due settimane dopo gli stessi giocatori (a parte Platini sostituito da Tigana) batteranno con facilità Cipro (Rocheteau, Lacombe due volte e Genghini); la Francia, che ha un punto in più dell’Olanda e gli stessi punti dell’Irlanda (ma una migliore differenza reti) si qualifica per il Mondiale 1982: la sensazione di tutti è che questa volta non sarà una semplice comparsata, sia pure con qualche lampo di classe, come quattro anni prima in Argentina.

Carlo Maerna
carloblacksun@hotmail.com

Share this article