Perso anche l’Eurofestival

2 Giugno 2010 di Alvaro Delmo

di Alvaro Delmo

Mentre in Italia in molti si staranno leccando le ferite della mancata assegnazione dell’Europeo 2016, un altro importante evento continentale si è già svolto sabato sera. Il famigerato e ipercriticato Eurovision Song Contest (in Italia ribattezzato Eurofestival) ha infatti festeggiato la sua cinquantacinquesima edizione presso la Telenor Arena di Oslo davanti a 18.000 persone e con la consueta assenza italiana.
E’ infatti dal 1997 (quarto posto dei Jalisse con Fiumi di parole) che la RAI, nonostante le pressioni dell’EBU, ha deciso di snobbare una manifestazione che ormai coinvolge la maggior parte dei Paesi europei da Occidente a Oriente, 39 in tutto. Manifestazione con oltre 120 milioni di spettatori che nel corso della sua vita ha regalato uno spaccato della musica continentale estremamente variegato, tra il kitsch più pacchiano (straordinaria la coppia belga del 1973) e l’intepretazione più raffinata (chi si ricorda la quinta posizione di I treni di Tozeur di Alice e Battiato nel 1984?), ma che negli ultimi anni si è a dire il vero un po’ troppo appiattita complice la liberalizzazione della lingua usata e l’eliminazione dell’orchestra. Nonostante questo l’Eurofestival ha mantenuto la sua caratteristica di show televisivo grandioso capace di unire persone di tutta Europa come solo i grandi eventi sportivi sanno parimenti fare. L’edizione di quest’anno è stata vinta dalla diciannovenne tedesca Lena (niente a che vedere con la più ben nota Nena) che un nostro amico alla vigilia ci aveva dato effettivamente come possibile vincitrice in nome di una ‘operazione simpatia’. Al di là di congetture e preveggenze, la canzone tedesca (rigorosamente in inglese…) è prevalsa sulle 25 finaliste in un susseguirsi di ragazze, ballerini, bandiere e sapori etnici e immancabili voti ‘politici’. A noi piace però dare maggiore spazio alla deliziosa voce di Niamh Kavanagh, irlandese, classificatasi in terzultima posizione come accade spesso alle cose migliori e di un’altra epoca (quella buona). Già vincitrice dell’Eurofestival nel 1993 (Con In Your eyes) nonché protagonista della colonna sonora The Commitments di Alan Parker, Niamh era in pratica una delle poche vere star in gara.
Alvaro Delmo
(in esclusiva per Indiscreto)

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