Noia Infinity

16 Settembre 2021 di Stefano Olivari

E quindi com’è andata Amazon per Inter-Real Madrid? Intendiamo come segnale, dopo i problemi avuti da qualcuno con DAZN e anche con Infinity (noi cresciuti con due canali RAI più la Svizzera dobbiamo sempre rileggere per crederci). Dal nostro panel di intellettuali scomodi non sono arrivate proteste, quindi pare bene. In attesa del Codacons, chiaramente. Ma che noia infinita i finti poveri che pagano una pizza 15 euro e poi inneggiano alla pirateria per vedere la Conference League.

2. Leggermente meglio del previsto Antonio Conte come opinionista Champions, anche se chi vuole allenare ancora deve spesso mordersi la lingua e lui lo ha fatto. In questa manifestazione ha sempre fatto pena? Certamente sì. Ma si torna al teorema di Sacchi su fantini e cavalli, estendibile anche ai critici di ippica.

3. Anche Aurelio De Laurentiis, nell’intervista al Daily Mail in cui ha lanciato l’idea di una superlega europea su base meritocratica (quindi con qualche possibilità per il Napoli, traducendo), sostiene che gli Under 25 non guardino più il calcio, inteso come 90 minuti di partita da seguire religiosamente, sport diventato ormai uno dei tanti pretesti per giocare con gli smartphone. Cosa dire? Ha ragione. Ma questo basso livello di attenzione riguarda ormai tutte le fasce di età. Fra messaggi mandati e ricevuti ieri sera eravamo ben sopra quota 100. Finora il calcio, grazie alla sua rendita di posizione da tifo identitario, si è sentito esentato dallo stare al passo con i tempi. Finora.

4. Poche le reazioni del giornalista collettivo, quello che “Muore cadendo in un crepaccio, era un No Vax” o “Lamorgese: iniziata una nuova stagione eversiva”, alla notizia che la NBA nemmeno ha preso in considerazione l’obbligo di vaccinazione anti-Covid per i suoi giocatori, mentre di fatto questo obbligo esiste per staff tecnico, arbitri e addetti a vario titolo a bordo campo. Come a dire che chi ha potere contrattuale può fare ciò che vuole, come del resto avviene fin dal Mesozoico.

5. Anche il campione B di Chijindu Ujah è risultato positivo alle sostanze trovate nel campione A, cioè Ostarina e Sarms S23. Questo significa che lo sprinter inglese ha una possibilità su cento che il TAS di Losanna gli dia ragione e quindi che la Gran Bretagna perderà l’argento olimpico nella 4×100 vinta dall’Italia, dove Ujah aveva corso la prima frazione. Per venire al punto: ci dispiace che un’impresa da leggenda come quella degli azzurri sia stata macchiata da chi è arrivato dietro. Come se avessero squalificato Wells a Mosca.

6. Il moralismo a cinque stelle ha fatto perdere allo sport italiano i Giochi di Roma 2024 e qualche decina di milioni in sponsorizzazioni da aziende di betting. Per le Olimpiadi vere, quelle estive, appuntamento per i nostri eredi bene che vada al 2036. Stando alle parole della Vezzali per il betting sembra imminente la marcia indietro, e non potrebbe essere altrimenti in un mondo che pubblicizza le criptovalute anche sulle mutande.

7. La grande scoperta che le cinque sostituzioni a partita favoriscono i più ricchi.

8. Tristi per la scomparsa dell’immenso Dusan Ivkovic, uno dei più grandi allenatori della storia jugoslava, con un palmares per cui non basta Wikipedia e che comunque rende solo parzialmente l’idea del rispetto di cui godeva. Fortunati a vedere da vicino tanti dei suoi leggendari time-out, anche con la nazionale di Petrovic, Kukoc e Divac. Torneremo a viaggiare.

(10.45 di giovedì 16 settembre 2021, continua)

 

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