Meneghin all’opposizione

24 Aprile 2012 di Oscar Eleni

10 Alla REYER che entra a vele spiegate nei play off partendo da neopromossa, che ha un allenatore  capace di ammettere di aver cambiato la strategia insieme al suo vice fra un tempo e l’altro, che ha una società così creativa da inventarsi il kit reyerino per i neonati della  zona e siamo già a 35000 fioi per duri banchi.

9 A RAMAGLI e CAJA perché la loro salvezza vale davvero come un trofeo da mettere in bacheca. Ricordarsi dei maestri muratori, degli allenatori che lavorano davvero e non badano a questi dirigenti che  fanno pasticci, dimenticano e spesso sono poco riconoscenti.

8 Al D’ANNA biellese che ha capito per primo che Mortimer Cancellieri per poter rendere davvero ha bisogno di navigare con equipaggi sicuri che facciano apparire calmo il mare in tempesta. Altro maestro da valorizzare e tenere sempre in considerazione.

7 Al BRUNNER che tiene in piedi Cantù anche adesso che sembra più fragile. Non è un tipo da pittura raffinata, ma se ne accetti il ruvido saio alla Rocca, se lui stesso sta in penitenza, allora per la Bennet il domani ha qualche certezza.

6  Al brado ARADORI che dopo il fiasco contro Basile a Desio ha rimesso la testa nella cesta e si è messo a lavorare per dare alla squadra quello che serve: punti, ma anche lavoro dove si suda e si prendono pochi applausi.

5 Agli ARBITRI del sorriso amaro che si trovano per fare test atletici, per un ripasso tecnico, per una revisione dei conti interni dando fiducia a Sardella, ma, per carità, evitate i quiz, non vorremmo che nascesse un’altra rivoluzione dei bottoni prima della fase delicata dove dovremmo ormai sapere tutti se il contatto fra difesa ed attacco deve sempre castigare chi è già svantaggiato dalla posizione.

4 Alla FIP con trono vagante se in questo pasticcio sui passaportati che  va contro ogni legge europea non sistema meglio la situazione dei ragazzi nati in Italia ma cresciuti all’estero. Ora tagliarsi gli zebedei per far dispetto alle mogli  è un gioco assurdo, perdere contro chi schiera nelle giovanili tre, quattro, cinque equiparati, si può anche sopportare, ammesso che poi non si polemizzi su questo, ma non vorremmo che un bel  tipo, un giorno ci dicesse che Amedeo Della Valle, prospetto da grande basket,  non è più tesserabile qui perché farà il suo master ad Ohio State.

3   All’ACEA che sprofonda di nuovo. Film già trasmesso su questi schermi e  usare la carota con chi meritava soltanto bastone non può avere senso. Si guadagnino gli ultimi spiccioli di casa Toti.

2  Alla CASALE che manda anatemi verso il Gianmarco Crespi osannato nei giorni della promozione. La riconoscenza non esiste per certa gente, ma  qualcuno, in società, dovrebbe comunque protestare.

1 Per CASERTA ed AVELLINO perché il chiaro di luna ci fa venire un magone come nei giorni in cui scomparve Napoli. La Campania, dopo il Piemonte e la Liguria mai raggiunta. Cara Lega fatti in quattro e chiedi aiuto formando un consorzio di salute pubblica.

0  Alla RAI che non valorizza tutto quello che sta facendo per il basket. Trasmissioni come quella diretta da Mascolo domenica sera  dovrebbero essere il campo base per costruire qualcosa di serio nel difficile rapporto fra questo gioco e chi deve trasmtterlo. Dare dei nomi ai protagonisti, un senso alle immagini. Difficile farlo su spezzoni di partita, meno sulla partita stessa ma c’è chi insiste a raccontarci  il suo io infranto dimenticandosi che non è quello il motivo per cui sei stato ingaggiato. Un po’ come se Rocca volesse fare Hairston, ma, soprattutto,  un po’ come se dei fighetti qualsiasi pretendessero di essere trattati dalla gente con il rispetto per i rocchidi come diceva il Casalini  dei tempi veri quando non aveva bisogno di farsi voler bene da tutti.

OSCAR ELENI, martedì 24 aprile 2012

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