Marotta o Moggi?

Beppe Marotta può essere paragonato come potere a Luciano Moggi? La risposta è sì secondo molti commenti post VAR e no secondo tanti altri. Con il tifo che non si divide nettamente per squadre, insomma il solito Juventus-Inter, visto che dare del burattinaio al Marotta attuale, dirigente di un club in vendita, con un proprietario assente e che in Italia comunque conta zero, significherebbe considerarlo molto peggio quando dirigeva il club degli Agnelli-Elkann portandolo a dominare in Italia per quasi un decennio. Il Di qua o di là è trasversale, quindi lo proponiamo senza troppi scrupoli.

Marotta e Moggi, di venti anni più anziano dell’attuale amministratore dell’Inter, hanno ovviamente molte cose in comune, essendo partiti dalla provincia profonda, senza far parte di alcun giro, arrivando al vertice per gradi e superando ogni tipo di avversario. Insomma, non due fighetti predestinati che pretendevano una scrivania sulla base del nome ma due che ad ogni livello sono riusciti a fare bene. Più centrato sui giocatori Moggi, che nasce osservatore per conto di Allodi, più dirigente Marotta che quasi adolescente era già una specie di factotum al Varese, ma poi le differenze si sono sfumate e al di là delle cariche loro sono la quintessenza del direttore sportivo appunto alla Allodi.

Senza dimenticare le grandi differenze, prima fra tutte che Moggi è stato radiato dalla FIGC e Marotta no, fra i punti di contatto metteremmo un controllo molto attento sui giocatori, anche nel privato (difficile che con loro una testa di cazzo duri a lungo, anche se campione sul campo), sui tifosi (raro che siano stati contestati dagli ultras), sui dirigenti delle altre squadre, sui procuratori, e, non ci sarebbe nemmeno bisogno di ricordarlo, sui giornalisti, che diffondono il dogma della loro infallibilità a dispetto di proprietà che non li supporterebbero abbastanza. E sugli arbitri? Non chiediamo quindi chi sia il più vincente, perché entrambi hanno fatto ottime cose, ma chi sia in generale meglio. Marotta o Moggi?