Malattia infantile

25 Giugno 2009 di Oscar Eleni

di Oscar Eleni
Oscar Eleni alle radici del sale di cui vi parleremo quando ci porteranno sull’ Himalaya per trovare cristalli rosa da affumicare e mettere sulle grigliate. Riflessioni doppler mentre cercano qualcosa dentro la tua carotide.
1. Alzi la mano chi capisce qualcosa sulla strategia della Lega basket. Hanno lavorato un anno cercando alternative a Sky sapendo che non avrebbero trovato nulla. Meglio per noi, meglio per tutti, anche se saranno insopportabili come i motorini truccati che ci perseguitano con il bel tempo. Alla votazione 10 società dicono grazie SKY, due non ci sono, due sono nel limbo, due votano contro. Chi? Benetton e Virtus Bologna. Ma non sono le società dei due dirigenti incaricati di studiare il problema? Sembra di sì, ma forse la protesta è contro loro stessi. Confusione, cantava quel tale. Fidarsi di una Lega del genere? Ci vuole “u stomaco”. Democrazia, urlano i dissidenti. Ma non fateci ridere e poi questa storia del basket da produrre in proprio sembra una comica se a proporlo sono quelli dei tabelloni luminosi che costavano miliardi e funzionavano male, se sono gli stessi che tengono le luci basse per dispetto e per risparmiare, se in mezzo ad una cosa tanto delicata si buttano quelli che hanno detto vendo senza la necessità di farlo sapere al mondo prima di vedere il cammello, i soldi, prima di guardare negli occhi chi voleva salire sulla montagna di Siena annunciando che avrebbe copiato tutto dai campioni, la cosa più facile del mondo secondo questa gente.
2. Ma torniamo alla Lega e a questa malattia infantile della ripicca. Gli arbitri minacciano sciopero e la Federazione li accontenta. Allora lo facciamo anche noi. L’associazione giocatori chiede agli azzurri lo sciopero se non verranno ascoltati e la federazione li ascolta, li accontenta. Allora lo facciamo anche noi. Ma non con i grandi giocatori, quelli poi pensano e creano problemi. No, meglio usare come ostaggi i ragazzini a cui racconteranno la storia di Cappuccetto Rosso quando andranno a cercarli. Nello sport tutto parte dalle motivazioni: gloria, soldi, voglia di stare bene con se stessi e, magari, con gli altri se sceglieranno il gioco di squadra, ma non ditelo agli artisti preferiti del circo, quelli che pisciano sui tavoli e fanno ubriacare i cani. La scalata nelle varie rappresentative, dalla regionale alla nazionale, è alla base di tutto. Negarla vorrebbe dire svincolare i giocatori da subito perché se interverranno gli avvocati finirà così. Chiedere la testa di Meneghin, uno che al basket ha dato tutto, uno che si è sacrificato per la causa comune, è una forma vile di protesta e con tutto il rispetto per gli uomini forti della Lega, quelli che pensano e quelli che fanno da randello, noi stiamo con Dino fino in fondo, fino alle dimissioni. Lo dicano all’opinione pubblica, si organizzino da soli il campionato, facciano chiarezza e mettano in piazza le cifre degli ingaggi. Davanti all’esagerazione, se devi pagare di più un italiano medio dell’americano forte, allora sei davanti a gente esagerata.
3. Cara Lega cerca soluzioni che ci diano l’idea della serietà, non parliamo dal lettuccio della malattia infantile della ripicca. Consiglio spassionato. Leggevamo delle lezioni a pagamento che i maestri del pattinaggio impartiscono a fenomeni di quello sport. Cinquanta, cento dollari all’ora. La Lega può pensare proprio a questo tipo di rimborso quando parla con gli agenti: cari amici, cari?, sì, carissimi,noi abbiamo allevato questo talento e speso abbastanza per considerarlo prodotto della nostra scuola. Se voi lo rappresentate pagate quello che è stato speso per svezzarlo, farlo diventare un giocatore vero. Ditelo ai genitori, ditelo ai ragazzi se questa è la vostra linea di sbarramento e ripicca.
4. Bella scelta quella di Lardo alla Virtus, ma sentire l’allenatore ligure offrire il suo entusiasmo alla piazza sfiduciata ci ricorda i primi giorni di baci e abbracci con Boniciolli. Attento al fuoco amico, caro Lino. Poi c’è il dubbio di sapere se questo accordo sarà rispettato se dovessero arrivare davvero nuovi proprietari. Brutta la rinuncia all’Euroclub, ma torniamo al discorso iniziale sulla televisione.
5. Bella notizia il Vitucci veneziano scelto come doge da Treviso che gli consente di chiedere a Tonino Zorzi di essere senior assistant. Bella notizia sapere che nella Verde sport entra la terza generazione Benetton, ma prima vogliamo vederli al lavoro e misurare il loro genuino entusiasmo, così come quello dei Salvioni che affiancheranno i Castiglioni a Varese. Bravo Bechi a fermarsi sulla panchina di Biella per altri due anni. Si sta bene anche se Atripaldi ogni tanto spiazza. Basta lavorare sodo. A risentirci più avanti.
Oscar Eleni
(per gentile concessione dell’autore)

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