Lo stesso Ranieri

29 Marzo 2010 di Marco Lombardo

di Marco Lombardo
Minoritari su Mourinho, i titoli intercambiabili, la valutazione di Blanc e il punto di vista dei giocatori.

1. Finalmente liberati dal plaid d’ordinanza, visto l’arrivo del primo tepore primaverile, noi grandi e meno grandi ex abbiamo potuto vivere appieno le emozioni di Roma-Inter. Come sapete, siamo del club di quelli che non pensano che Mourinho sia scemo. Un club molto minoritario, specie fra i giornalisti, però cerchiamo di avere un giudizio obbiettivo su quello che accade senza bisogno di inviti a cena e di soffiate in (finta) esclusiva: avete notato che ci sono allenatori di cui si parla bene a prescindere? ‘Un signore’, ‘Oltre che un grande tecnico anche un grande uomo’, ‘Uno stile impeccabile’, le formule sono sempre le stesse. 

2. E allora, sperando che non ci rispondano solo interisti e romanisti, la pensiamo così: la Roma è stata bravissima (soprattutto nei primi 35 minuti), danneggiata (fuorigioco di Pandev clamoroso, secondo noi non c’era il rigore si Brighi già in caduta) e fortunata (nei gol); l’Inter è stata brava (negli ultimi 55 minuti), molto meno danneggiata (c’era il rigore su Milito, ma non clamoroso) e sfortunata (3 pali). Insomma: la Roma ha vinto con merito, l’Inter avrebbe potuto pareggiare o anche vincere con merito. Detto questo, siccome con i se e con i ma non si fa la storia ma sicuramente i giornali, abbiamo impressi nella mente i commenti che sarebbero stati sprecati se quello di Milito fosse stato gol. Scommettiamo?
3. Questo per dire che basta poco per passare da una squadra allo sbando a una di grande carattere. E basta poco per passare da un allenatore che non capisce niente ad essere un grande stratega. Un esempio è proprio Claudio Ranieri, diventato – e giustamente – praticamente un genio. In realtà il Ranieri di quest’anno sembra essere lo stesso di tutta la carriera, anno scorso compreso. Ma chissà a questo proposito cosa ne pensa il futuro proprietario di uno stadio Jean Claude Blanc.
4. Insomma: si fa presto a farsi un giudizio nel calcio, bisognerebbe però aver sempre presente che bastano pochi giorni per cambiare idea. O che magari bisognerebbe guardare le cose cercando di non dimenticare i particolari. Tornando all’arrogante Mourinho, di Roma-Inter ci hanno colpito un paio di episodi: la strizzata d’occhio seguita da un cinque con Mirko Vucinic dopo una piccola discussione vicino a bordo campo e la stretta di mano a Totti mentre rientrava dopo un lungo stop. Tutte e due con l’Inter sotto di un gol. Questo magari spiega perché non ci siano giocatori in giro (Balotelli escluso, s’intende) che parlino male di lui, mentre ci sono un sacco di giornalisti che sfogano su di lui tutto il loro livore senza neanche averlo conosciuto. Ma d’altro canto, com’è s’è letto in giro, la certezza è una sola: la Roma ha vinto “nonostante la disastrosa prova di arbitro e guardalinee”…
Marco Lombardo
(in esclusiva per Indiscreto)
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