Calcio

Mancano giusto gli inglesi

Marco Lombardo 22/09/2011

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di Marco Lombardo
Il nuovo stadio della Juventus sembra ormai diventato la chiave di lettura di tutto quello che accade al club, come se il fattore campo fosse stato inventato nel 2011. E intanto volano gli schiaffi…

Premesso. La Juventus è (finalmente) una buona squadra, con un buon gruppo – almeno riguardo alla ventina di titolari certi – e un buon allenatore. Rischia seriamente di vincere lo scudetto, se la mentalità è quella vista anche nel pareggio contro il Bologna. Insomma: quest’anno il mitico progetto funziona e ne va dato merito alla società. Però: va bene che il nuovo stadio è bellissimo, va bene che vivrà (Quando? Con quali clienti?) 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, però adesso bisogna anche chiarire una cosa. Che non è obbligatorio che la Juve debba vincere sempre solo perché appunto esiste la Juventus Arena. Il concetto andrebbe spiegato a due categorie di osservatori. La prima è quella dei commentatori che non perdono l’occasione per magnificare il nuovo tempio come l’uomo in più della squadra. Vero, per carità: però a chi afferma il giorno dopo (e sono in tanti) una cosa tipo “Strano, nonostante il bellissimo stadio la Juve non è riuscita a vincere”, andrebbe spiegato che a calcio si gioca in due e che a volte, guarda un po’, capita di pareggiare. E anche di perdere. E pure in casa. Nonostante lo stadio. Mentre alla seconda categoria, quella dei tifosi, andrebbe specificato che con lo stadio di proprietà tutto cambia, che averlo aiuta. Ma che se poi non arrivano i tre punti, schiaffeggiare gli avversari (ecco le immagini, segnalate da Gianluca, con Buffon che amabilmente spiega che ‘Un ceffone non ha mai ammazzato nessuno, partiamo da questo presupposto’) che si sono resi protagonisti del mortale affronto resta sempre un reato da stadio, vecchio o nuovo che sia. Ancorché di proprietà. E già che ci siamo: visto che l’Arena della Juve viene definito all’inglese: dove sono gli steward nel settore destinato agli ultras? E soprattutto: dove sono gli inglesi?

Marco Lombardo
(22 settembre 2011)

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