Linguaggio del corpo

22 Novembre 2010 di Oscar Eleni

di Oscar Eleni
Ritorno dall’inferno, le grafiche di Sky, il fumo Lottomatica, il vento di McCalebb e l’aria tossica di Milano. Voti a Gallinari, Bargnani, Belinelli, Pillastrini, Ford, Armani, Mahoric, Cinciarini, Messina, Obradovic, Smith, Hawkins e Jaaber.

Oscar Eleni tornato dall’inferno per cercare di scoprire se ci sarà un dopo per tipi come lui o per mastore Boscia, per capire come si possono inventare profumi artificiali con i quali andare a dormire pensando di essere Marilyn Monroe. Seguendo le tracce di Chanel numero 5 siamo arrivati nel New Jersey, nel villaggio di Hoboken dove è nato Frank Sinatra, dove hanno girato il capolavoro Fronte del Porto. Dove gli snob della Grande Mela scracciano pensando che il fiume Hudson possa purificare tutto. Il profumo che pensavamo fosse prodotto a Parigi veniva invece confezionato ad Hoboken. Storia lunga di un marchio venduto e mai più riconquistato dalla sarta delle meraviglie che aveva scelto un tipo molto vicino a Pasqualino Settebellezze che a Mosca aveva inventato un profumo che non sapesse di gelsomino o di rosa.

Perché siamo affascinati da una storia del genere? Perché se prima dell’anestesia vai a dormire pensando che non ti sveglierai più e non potrai mandare al diavolo i grafici delle televisioni che trasmettono basket, allora hai bisogno di scoprire se questo profumo non veste la notte e anche le giornate di molti allenatori che fingono di lavorare sul serio e poi, alla prima slavina fisica, scaricano sugli altri i loro problemi. Le notti in ospedale, quando pensi di essere diventato anche cieco perché non distingui le cifre sullo schermo, ci hanno fatto venire in mente che forse i presidenti delle Leghe potrebbero trovarsi per studiare un piano contro questo tormento. Fate Lega per servire un prodotto che permetta a chi, fortunatamente, non deve seguire l’audio, di stare comunque nella partita. Questi giannizzeri mandano informazioni coniglio sullo schermo: o vedi subito o ciccia. Il silenzio sarebbe d’oro, anche per i malati vicini, se bastasse guardare lo schermo. Niente. Sky ha migliorato la grafica, ma anche per loro il mordi e fuggi sembra regola e poi non disturbateli mentre vi fanno sapere quante volte una squadra va a canestro utilizzando il post, cosa volete che possa interessare al circolo delle “giocate pazzesche”, caro basket dicono che piaci soltanto se imbuchi da Hoboken, cosa succede intorno, quanta gente c’è a vedere una partita, chi sono i personaggi che vengono sfiorati e mai inquadrati.

Mondi lontani dove crescono le tigri di carta tipo la Lottomatica Roma che è fumo,
ma niente arrosto se arriva alla volata dovendo chiedere punti a chi sbaglia e non vede l’ora di far sapere, il famoso linguaggio del corpo SKY, che la palla perduta, regalata, nasce dall’errore di altri: allenatore, compagno non compagno, gente qualunque che si aggira intorno alla panchina.

Ti sventrano senza dirti che sarà la settimana del riscatto italiano nella NBA anche se Belinelli e New Orleans vanno fortissimo dal primo giorno. Meglio così, ma attenti alle tigri di carta NBA e a quelle europee dove tutto ci aspettavamo meno di vedere il Real Madrid segnare 49 punti contro Charleroi. In Europa stanno imparando a conoscere la nuova Montepaschi che pur non avendo la squadra al completo sembra più vicina al progetto che aveva in mente Pianigiani quando si è accorto che volevano già prenderlo a calci perché si erano illusi che avesse una zampa ferita: certo Stonerook fa più fatica, come se davvero dovesse parlare italiano, certo Moss è soltanto un rincalzo e Kaukenas, forse, ha perduto se stesso nel ginepraio Messina, ma questo Bo-Bolt McCalebb corre più forte del vento e, come l’Usain primastista del mondo, ha cambiato i colori della pista cestistica.

Non cercate adesso i peccatori dell’anno, le rivelazioni.
Arriviamo alla fine del girone di andata per capire, valutare anche se Brindisi è la grande delusione già oggi, anche se ad inseguire Milano non c’è soltanto Siena o questa truce storia dell’aria tossica milanese che azzoppa calciatori e cestisti con cadenze che lasciano perplessi. Si potrebbe anche chiamare sfiga perché l’Armani al completo non si è ancora vista eppure corre bene in Italia ed Europa, dimostrando che sta facendo di tutto per non essere più una delle tante tigri di carta che vorrebbero spaventare Siena. Pagelle al profumo di Chanel numero 5.

10 A GALLINARI, BARGNANI e BELINELLI per averci dato una settimana NBA tutta speciale. Ora non pentitevi subito.
9 A PILLASTRINI e FORD che si mangiano il piatto freddo di una Virtus a cui manca la fortuna oltre ad un giocatore in più per far godere gli 8000 fissi della Futur Station .  
8 A Giorgio ARMANI che se la gode, che si diverte vedendo quello che Proli e Bucchi disegnano anche in periodi in cui manca la materia prima per avere l’abito da scudetto.  
7 Al MAHORIC di Cremona che quando arrivò non chiese di avere sconti, come capita da noi quando si prendono allenatori di altre scuole, ma di essere giudicato sul campo. Varese ha scoperto che questo fa davvero sul serio.  
6 Al pesarese CINCIARINI che ha ridato un senso alla più bella scuola di basket italiana e nel gruppo ci sono altri che potrebbero farci riscoprire il giardino di Aido Fava.  
5 Agli ARBITRI che non sanno ancora chi scegliere fra Petrosino e Zancanella, che dovrebbero sfruttare tutti e due per avere finalmente la libertà che meriterebbero.  
4 Ad Ettore MESSINA che nei guai REAL sta trascinando anche la povera ed incolpevole Roma che ha già tanti problemi senza doversene inventare altri.  
3 Al sommo OBRADOVIC che in panchina litiga soprattutto con il suo fedelissimo vice, perché se la moda prende piede vi lasciamo immaginare il cinema paradiso del povero basket italiano che da poco tempo apprezza l’assistente che vede.  
2 Al Charles SMITH che ritrova a Milano le antiche scale dove arrampicarsi oltre i 20 punti segnati, ma che in realtà dovrebbe ammettere di essere un veterano con i tasca al massimo 20 minuti veri.  
1 Per HAWKINS e JAABER che si mangiano Roma fingendo di avere qualcosa ancora da avere dopo gli anni nella capitale dove nessuno li aveva trattati male, dove nessuno faceva caso a certe crisi mistiche o all’eucalipto in polvere.  
0 Al FERRO che manca ai malati, che ostacoli i tiri di chi pensa alla sfortuna quando scazza, che ci ruba energie, ci ruba canestri, ci ruba la vita.

Oscar Eleni

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