L’autunno varesino splende

29 Settembre 2008 di Stefano Olivari

1. Varese. Misurato più lungo il muso di Damiano Cunego, che non l’applauso a Paolo Bettini (ed Erik Zabel), frequentando le Bettole nel dopo corsa. 12° e 13° giro hanno ubriacato di fatica mezzo gruppo, ancora lontano dal traguardo. Alessandro Ballan il più sobrio tra i tredici che hanno come vinto alla schedina. Italia e Belgio a giocarsi una tripla. Ride infine chi scatta per ultimo e sa vincere bene, benissimo, altro che poco. Uno tenuto in altissima considerazione in Belgio e in Francia, per esempio, in Italia meno ma non dal commissario tecnico della nazionale. Franco Ballerini è un intenditore, sa perfettamente quanto valgono un Fiandre – il massimo – o solo un De Panne, minimo. Piange Matti Breschel, terzo incomodo tra gli azzurri dal primo al quarto posto. Consolato da Bjarne Riis e da un contratto con la Saxo Bank-It Factory. Scherzano l’americano Lucas Euser e il giapponese Yukiya Arashiro, rispettivamente 77° a 22’49” e 78° a 22’50”. “Almeno l’acqua delle docce sarà calda al punto giusto”. Ma l’organizzazione è stata pressoché perfetta.
2. Varese. Come per “il paradosso di quindici” – diciotto – “Mondiali di calcio” (Franco Rossi, Limina 1998): perde la migliore, anche ai Campionati di ciclismo. Marianne Vos decide la corsa in via Montello, trascinandosi dietro altre cinque. Due svedesi e due tedesche, con una riallunga in via Crispi. Riprese. Dal Lungolago della Schiranna in avanti, Judith Arndt e Trixi Worrack partono a turno. Vos le salta ogni volta e prova sui Ronchi. Raggiunta. Vos resta in scia a tutte, Vos spinge il rapporto come nessuna, Vos viaggia con la vittoria addosso, Vos tiene a tiro la finisseuse Emma Johansson. Vos sprinta dai 200 m e ai 50 si pianta, battuta da Nicole Cooke. In 49 giorni olimpionica e iridata. Sorriso a 32 denti e gengive, bocca occhi e il resto. Gridolino anche alla SettimanaSportiva.it: “Yeah, great!”. Finalmente distensione, nel pomeriggio del giorno più lungo. Pierre Bordry dell’antidoping francese, la mattina: “Dodici controllati al Tour faticano ad addormentarsi, da quando sanno che i loro campioni ematici riposano a Châtenay-Malabry”. Ne sapremo delle brutte.
3. Varese. Catalogo dei vincenti. Fabio Andrés Duarte Arevalo, colombiano, Funza 11/6/1986. 2004-2006 Une, 2007 Serramenti Pvc Diquigiovanni-Selle Italia, 2008 Colombia es pasión-Coldeportes e Vélo Club La Pomme. Un anno fa positivo al testosterone alla Clásica de Girardot. Mai squalificato. Venerdì scorso campione del mondo under 23. Bert Grabsch, tedesco, Lutherstadt Wittenberg 19/6/1975. 1998 Agro Adler Brandenburg, 1999-2000 Cologne, 2001-2006 Phonak, 2007 T-Mobile, 2008 High Road/Columbia. È il fratello minore e migliore di Ralf (2006-2008 Team Milram). 9 vittorie in carriera, 6 in cronometro individuali. Compresa la prova iridata di giovedì. Amber Neben, americana, Irvine 18/2/1975. 2001-2002 Cannondale, 2003-2004 T-Mobile, 2005-2008 Flexpoint. Un anno fa le è stato asportato un melanoma. “Yippee!”, ha esultato sul suo blog. Festa doppia sul podio del clm donne élite, mercoledì. Adriano Malori, Parma 28/1/1988. 182 cm per 68 kg. Physique du rôle per precorrere i tempi. Difatti: martedì oro ai 48 orari, al ritmo del tic-tac.
4. Varese. Ridendo e scherzando sull’effetto che fa, magari al ciclista in posizione aerodinamica: si è infine arrivati a prenderle maledettamente sul serio, le controindicazioni di una cura a base di pillola blu, somministrabile a una maglia rosa. S’intende più per combattere la formazione di acido lattico, che non l’impotentia erigendi. Consulto medico a margine del convegno “Varese 2008 – Science of Cycling”, organizzato da Mapei sport e dall’Ambulatorio del Campus. E allora perché non c’è traccia di citrato di sildenafil, nella Lista 2009 delle sostanze e dei metodi proibiti, appena compilata dall’Agenzia Mondiale Antidoping? Semplice. Perché nonostante decennali diffusione e sequestri di Viagra in quantità industriale – ritrovato caso per caso a domicilio del professionista o nel bagagliaio di un’ammiraglia – l’ultima parola spetta comunque agli undici del Comitato Wada, su posologia del prodotto e relativa incidenza, in una prestazione d’esercizio aerobico. E gli undici del Comitato hanno detto mah, boh, ni, “la materia è complessa, vedremo in futuro”. Link a un approfondimento dal passato (Journal of Applied Physiology 100, 2/2/2006): http://jap.physiology.org/cgi/content/abstract/100/6/2031?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=&fulltext=cyclist&searchid=1&FIRSTINDEX=10&sortspec=relevance&resourcetype=HWCIT

Francesco Vergani
francescovergani@yahoo.it

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