La sfortuna di Bruno Pizzul

14 Ottobre 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Questa notte un caro amico, che al contrario di noi fa il giornalista (nei limiti consentiti dal suo editore impuro), ha ricevuto un sms da fonte credibile con due sole parole: ‘Morto Pizzul‘. Non deve essere stato il solo, visto che mezzo mercoledì web è stato contrassegnato da condoglianze e cose simili, terminate solo quando qualcuno ha telefonato al giornalista Rai ora in pensione. Che ha dichiarato all’Ansa di non saperne niente (ovviamente, essendo vivo) e di aver dovuto interrompere centinaia di volte la solita partita di scopa del mattino per rispondere ad amici e conoscenti. Rimandiamo ad altri siti per editoriali ragionati sui meccanismi dell’informazione. L’aspetto grottesco della vicenda non sta nella falsità della voce, circolano tante voci false ed è giusto verificarle (a volte è anche impossibile), quanto nel fatto che qualche intelligente abbia prontamente messo la notizia del decesso nella sua scheda su Wikipedia. E così tanti forumisti hanno portato a supporto della loro tesi un ‘C’è scritto su Wikipedia’ che suona un po’ come il commovente ‘L’ha scritto il giornale’ dei nostri nonni, prima che si scoprisse che i giornali erano asserviti agli interessi di De Benedetti, Berlusconi, Agnelli, Della Valle, Montezemolo, banche, grandi inserzionisti, eccetera. La modesta verità, nell’era in cui tutti sanno tutto, è che Wikipedia è utilissima per controllare una data ma non per avere una visione del mondo o più modestamente scrivere un articolo. Scriviamo preventivamente il nostro coccodrillo su Pizzul, sperando di portargli bene: persona educata (una rarità) e non carrierista, conoscitore della materia di cui parlava (al contrario di tutti noi lui a calcio ha giocato davvero, fino alla serie B con la maglia del Catania), ha avuto solo la sfortuna (ma c’è di peggio) di raccontare come telecronista degli azzurri i cinque Mondiali non vinti fra quello del 1982 e quello del 2006.
stefano@indiscreto.it

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