La Romania si discute e non si ama

24 Agosto 2010 di Dominique Antognoni

di Dominique Antognoni
Dopo l’assurda Supercoppa italiana di sabato, che avrebbe dovuto essere giocata fra Inter A e Inter B,  non abbiamo purtroppo avuto la possibilità di ascoltare alcuna delle tante ed autorevoli radio romaniste. Ci dispiace perché i loro opinionisti sono per noi miti autentici, visto che realizzano il sogno di noi tutti: parlare di calcio come al bar e guadagnarci anche. Amici romani le ascoltano però per noi, regalandoci per fortuna solo sintesi dei cosiddetti pensieri. Stavolta niente proclami del tipo ‘Ci hanno negato tre rigori’, la linea è’Abbiamo regalato la Coppa all’Inter, meritavamo di vincere’. Certo, quando ad aprile Julio Cesar ha dato i tre punti alla Roma il merito era della squadra giallorossa perché troppo forte, ora invece la colpa è di Lobont: della possibilità che con un Milito in forma potesse finire 8-1 nemmeno un accenno.
Lobont era la vittima predestinata, il principale indiziato e il più facile colpevole per giustificare la sconfitta romanista. Subito dopo la partita abbiamo sentito, questa volta con le nostre orecchie, una marea di opinionisti alla carbonara sbrodolare sugli errori del portiere rumeno. Che non avrà disputato una partita memorabile, ma che sul gol del pareggio ha mille volte meno colpe di Vucinic e Juan (sul secondo meno dei suoi difensori, sul terzo le stesse). Valgono sempre le stesse considerazioni, cambiando qualche nome. Lobont non ha santi in paradiso e poi non è un titolare. Puntare il dito su Vucinic può non convenire: se Adriano non ha cambiato mentalità, al di là della pancia, e Okaka non ha raddrizzato i piedi la Roma dipenderà molto dai suoi gol. Dire che Totti camminava in campo nel secondo tempo, dopo un buon inizio, poi non se ne parla.
E allora daje al portiere rumeno, che non giocava una partita ufficiale da quasi un anno. Vucinic è un grande campione che sì, forse ha commesso una leggerezza. Juan un grandissimo difensore che ama la maglia giallorossa ma sì, forse non è stato attento. Però quell’infame di Lobont perché non si è buttato come un falco sui piedi di Pandev, l’infame Pandev che giocava nella Lazio? Sul secondo gol Mexes e Juan sì, non erano attenti, però Lobont doveva bloccare Eto’o stando attento anche agli altri inserimenti. E poi vogliamo parlarne del terzo? Sì, Taddei che sputa sangue per la maglia giallorossa regala la palla al camerunense, però Lobont come fa a non trattenere una sassata da dieci metri? Fossimo in Bogdan cercheremmo un’altra sistemazione. Potrebbe tornare e continuare a fare tranquillo il dodicesimo se non fosse per la passionale piazza romanista, che gli imputerà una vittoria quasi in tasca. Tutto è opinabile, magari a portieri invertiti poteva finire diversamente. Però ci permettiamo di aggiungere che il gol di Milito era validissimo, che Eto’o ha sbagliato da due metri (neanche ora Cassetti riesce a spiegarsi come abbia respinto quel pallone sulla linea), che lo stesso Milito ha mancato gol facilissimi per uno come lui. Per tutta la settimana la colpa sarà però di Lobont, qualche giornalista sostiene che i calciatori siano pagati anche per prendersi insulti ingiusti da parte di chi le partite nemmeno le guarda.
Dominique Antognoni
(in esclusiva per Indiscreto)

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