La fatica di Formentera

4 Giugno 2013 di Silvana Lattanzio

La parola Formentera difficilmente viene associata al concetto di fatica, non solo da noi italiani. Il direttore di Indiscreto ha nella sua scuderia persone molto preparate su spiagge e discoteche, quindi su questi argomenti ci asteniamo. Ci ha invece emozionato la Formentera To Run conclusasi qualche giorno fa e che ha visto la partecipazione di atleti di grande fama ma anche di semplici appassionati di corsa. Organizzata dalla Zitoway Sport and Adventure, questa gara altro non è che una corsa a tappe per un totale di oltre 60 km, che si snoda per lo più su sterrati in mezzo alla natura. Con il mare a fare da sfondo. L’emozione è stata al massimo fin da subito.

Migidio Bourifa, il 5 volte campione italiano di maratona, e Paola Zaghi, già vincitrice delle precedenti edizioni, hanno vinto sconfiggendo avversari più che blasonati. In questa quinta edizione non sono mancati i colpi di scena: Alessandro Lambruschini, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Atlanta nei 3mila siepi, si è dovuto ritirare a causa di un problema al tendine di Achille. Martin Fiz, campione del mondo di maratona nel ’95, è stato anche lui costretto al ritiro da una caduta con conseguente storta. E Fabrizio Bernabei, 2° assoluto alla mitica Marathon des Sables, tredicesima edizione, ha lasciato a causa di un forte dolore intercostale. Più che validi i rivali rimasti in campo, da Cetarini, arrivato poi 2°, a Roberto Parodi, 3°. Le prime due donne, la vincitrice Paola, con la 2^ arrivata, Barbara Ottelli, hanno sempre condotto una gara in pieno fair play, correndo fianco a fianco e scambiando due parole quando il fiato lo permetteva, ma senza smettere di studiarsi e scattando agli ultimi metri per i rush finali. L’ultima tappa, la mezza maratona, è stata quella decisiva per le due campionesse, che ne ha decretato le posizioni sul podio.

1^ tappa, domenica 26 maggio, Pilar de la Mola (sud, sud-est dell’isola), 9,3 km ca.: alle 18 si dà il via. Il sole, in quest’ora, ha toni più morbidi. Il percorso è sterrato ma pianeggiante, assolutamente corribile, e subito i campioni creano distacco dalla “pancia” della gara: Bourifa, Fiz, Lambruschini, Bernabei, Parodi e Cetarini in testa, sgranati tutti gli altri concorrenti. Nella seconda parte della tappa c’è a sorpresa il problema alla gamba di Lambruschini che è costretto a rallentare. Due primi posti: Bourifa e Fiz giungono insieme sulla finish line, seguiti da Parodi, Lambruschini, Bernabei e Cetarini. Tra le donne, la veterana Paola Zaghi fatica a difendere la sua leadership dall’agguerita Barbara Ottelli. Il distacco tra loro è di soli 21 secondi. Seguono Vazzana, Cassina e Scandala, moglie di Bourifa e felicemente mamma per la seconda volta.

2^ tappa, 27 maggio, Cap de la Barbaria (sud-ovest), 7,8 km ca. (il “circa” è d’obbligo nell’indicare il chilometraggio di queste gare off road: non siamo mica in pista o in corse di città!): è qui che non mancano i colpi di scena. Lambruschini è sempre più disturbato dall’infiammazione al tendine ma, con enorme spirito sportivo, non molla e, pur zoppicando, cameratescamente corre affiancato ai molti corridori meno veloci. A loro non par vero di poter correre con il vincitore della medaglia di bronzo 3.000 m siepi di Atlanta ’96! Altro flash: una storta con caduta di Martin Fiz rallenta la sua corsa verso la combattuta vittoria finale, primo al traguardo Migidio Bourifa. Terzo Fabrizio Bernabei, seguito da Cetarini, Parodi, Frediani, Mazzanti, lo spagnolo Pedros e Miotti. Tra le donne, Zaghi e Ottelli, seguono Bezzana, Scandola, Cassina. In serata, proiezione di foto della gara, dove tutti sono protagonisti, con i partecipanti che si applaudono o prendono in giro a ogni immagine sul maxi schermo.

3^ tappa: 28 maggio, Estain des Peix (nord-ovest), 12,5 km ca. (come le lancette di un orologio, la gara si sposta toccando in senso orario i vari punti dell’isola): due ritiri eccellenti: Lambruschini e Fiz; il vincitore di tappa è un nome nuovo, Tiziano Cetarini, che è sempre stato attaccato alla testa della gara e la sua tenacia lo ha premiato. Seguono appaiati, a 14 secondi di distacco, Bourifa e Bernabei. Alle loro spalle Frediani, Mazzanti, Pedros, e le prime due donne, Zaghi e Ottelli, giungono con rush finale a un solo secondo tra loro, alle loro spalle Vazzana. La stanchezza che aumenta con l’aumentare dei chilometri fortunatamente viene stemperata dalla bellezza dei luoghi, negli occhi dei podisti l’azzurro del cielo e del mare.

4^ tappa: 29 maggio, Ses Illetas, La Salina (nord), 8 km ca.: breve ma decisiva: Fabrizio Bernabei, che comunque giunge 2°, non è riuscito a correre come avrebbe voluto a causa di un forte dolore intercostale che gli ha reso difficoltosa la respirazione. Da qui in poi tutta in discesa la corsa verso la vittoria per Migidio che, comunque, ha avuto il suo bel da fare per controllare i forti e motivati avversari Cetarini, Parodi, Frediani, Mazzanti e lo spagnolo Pedro Francisco. Battaglia tra le donne per Zaghi e Ottelli.

5^ e ultima tappa, 21 km. Migidio Bourifa e Paola Zaghi sono i vincitori. Questa è stata la tappa più importante: la mezza maratona. Dopo un inizio di giornata piovoso e incerto, fortunatamente la pioggia è cessata prima dello start, anche se le nubi hanno continuato a ingrigire il cielo e a mantenere una temperatura piuttosto fredda, con qualche refolo di vento. Migidio Bourifa, da subito, si è staccato dal gruppo di testa, imponendo il suo ritmo troppo veloce per gli altri e non c’è stato niente da fare: primo all’arrivo. Alle sue spalle, dopo circa 5 minuti, è giunto Tiziano Cetarini, seguito da Roberto Parodi. Passiamo alle donne. Paola Zaghi e Barbara Ottelli, prima e seconda, con i loro arrivi sul fil di lana sulla finish line, hanno reso questa gara-avventura piena di suspense, gara che lo splendido scenario immerso nella natura in quel di Formentera rende sempre un po’ speciale.

Venerdì 31 maggio è l’ultimo giorno, quello di riposo, di libertà. Più che meritata. Festa, premiazioni, saluti. I podisti sono stanchi ma felici, molti hanno stretto grandi amicizie. Il giorno successivo, sabato, alla spicciolata ognuno torna alla sua destinazione e questo sempre colora la giornata di un po’ di nostalgia. Ma con la promessa di non perdersi di vista e di tornare a gareggiare per questi sterrati, in questa natura. A Formentera o altrove, alla ricerca di quella libertà e di quell’armonia con il mondo che ogni essere vivente trova in modi diversi. Il nostro è la corsa.

Silvana Lattanzio, da Formentera (foto di Pierluigi Benini)

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