In the box

Inzaghi al Torquay

Stefano Olivari 07/02/2007

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La notizia in Gran Bretagna ha fatto scalpore. E’ pur vero che siamo nella patria del fair play, ma quanto è avvenuto in Cornovaglia non ha precedenti nel modo del calcio, probabilmente neanche nel mondo dello sport in genere. Ebbene, ci troviamo a Torquay, sud ovest dell’Inghilterra. La locale compagine del Torquay United, al momento sul fondo della Second Division inglese (siamo al quarto livello della scala, l’equivalente della nostra C2) ha deciso circa tre mesi fa di prendere provvedimenti punitivi nei confronti dei propri giocatori sorpresi a simulare durante una partita. Non è stata però una semplice presa di posizione o una dichiarazione fatta davanti alla stampa. Il Torquay infatti, nella persona del suo nuovo proprietario Chris Roberts (foto), ha addirittura allestito un sito internet per pubblicizzare l’iniziativa www.torquayinitiative.org. All’interno del sito vi è proprio una spiegazione dettagliata su come verranno gestite le simulazioni e i tentativi di ingannare l’arbitro da parte della società. Infatti quando un giocatore si renderà colpevole di tale fatto, la prima volta gli sarà solo recapitata una lettera disciplinare e gli sarà fatto un avvertimento. La seconda volta che ci proverà l’avvertimento si trasformerà in una vera e propria sanzione pecuniaria. La terza addirittura il giocatore in oggetto potrebbe essere messo sulla lista trasferimenti e, in caso di cessione, non potrà mai piu’ tornare a giocare per il Torquay United. Il boss Roberts, non contento dell’istituzione di un sito internet per pubblicizzare l’iniziativa, si è adoperato anche negli scorsi mesi per far indossare magliette ai propri giocatori in cui compariva la scritta “ My club doesn’t cheat…..does yours?”(la mia squadra non simula….la tua lo fa?). Fortunatamente le magliette sono state indossate nel tempo libero e non durante le partite di campionato. I tifosi, davanti a questa sorprendente iniziativa del loro club, si sono divisi. Infatti molti sottoscrivono in pieno la visione poetica di Roberts e vedono nella sua iniziativa un primo passo verso un ritorno a un calcio più pulito e leale. Altri però temono il ridicolo correlato al progetto e sostengono che la migliore iniziativa in questo momento sarebbe iniziare a vincere qualche partita……. Chris Roberts – ex giocatore professionista e uomo per così dire vulcanico – si dice ormai schifato dalla poca sportività che vi è all’interno del rettangolo di gioco e secondo lui il picco più basso è stato raggiunto durante gli scorsi Mondiali, dove calciatori di varie nazionalità si sono esibiti in pantomime fantastiche per ottenere un rigore o per far sì che un avversario venisse espulso. L’iniziativa per ora ha portato pubblicità al Torquay, anche se i tifosi ora si aspettano che Roberts mantenga le promesse fatte a ottobre quando ereditando la società dal vecchio Mike Bateson – proprietario del club dal 1990 – disse che in pochi anni avrebbe eretto un nuovo stadio cittadino, dove all’interno si sarebbe giocato calcio di Championship (la nostra serie B). Ad oggi però già evitare una retrocessione nella Conference (Dilettanti) sarebbe un risultato miracoloso. Dovremo quindi aspettare la fine della stagione per trarre i primi bilanci sia per quanto riguarda l’insolita iniziativa, sia per valutare i risultati sul campo del club. Quel che appare già certo da oggi però è che Filippo Inzaghi e Cristiano Ronaldo non concluderanno la loro carriera in questo angolo del Devon…

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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