Inter, la buonuscita di Conte

L'addio fra il club nerazzurro e l'allenatore dello scudetto è diventato ufficiale, dopo la rescissione del terzo anno di contratto intascando più di 7 milioni di euro. Il tecnico esce di scena abbastanza bene, in attesa che lo facciano gli Zhang...

26 Maggio 2021 di Stefano Olivari

Antonio Conte non allenerà più l’Inter, nonostante avesse ancora un anno di contratto. Oggi è arrivata la rescissione consensuale dell’impegno fino al giugno 2022, il che significa che l’allenatore neo campione d’Italia prenderà una buona parte dei 12 milioni netti previsti per il suo terzo anno di contratto con i nerazzurri. Aveva chiesto 8 di buonuscita, dovrebbe averne 7 o poco più. Nemmeno la sua inedita versione conciliante delle scorse settimane, quella del ‘Rimango anche senza mercato, basta che non parta nessuno dei titolari’ è stata sufficiente, perché a partire saranno almeno due giocatori. Il primo Hakimi, il secondo Lautaro Martinez.

Con queste premesse Marotta ha capito che era meglio per tutti trovare una via d’uscita e ingaggiare un tecnico che non fosse scontento fin dal primo giorno di ritiro, con il rischio di dare tutti i 12 a Conte e di dover trovare in corsa qualcun altro. Chi allenerà adesso l’Inter? Il solito Allegri, cioè la vittima (relativa) del summit di Villa Bellini? Simone Inzaghi in crisi con Lotito? Cambiasso in quota predestinati? Alle 19.40 del 26 maggio 2021 ancora non lo sappiamo.

Certo è invece che il progetto Marotta-Conte è diventato il progetto Marotta, riuscito nel miracolo di far giocare al massimo professionisti pagati in ritardo o non pagati e adesso alle prese con un ridimensionamento che il bonus di ingresso nella Superlega avrebbe differito di un anno. Il miracolo dell’estate 2021 non dovrà essere in sede di calciomercato, perché comunque l’Inter non sarà smantellata, ma convincere quelli forti, da Lukaku in giù, che esiste un progetto.

La considerazione a caldo è una sola: gli Zhang piangono miseria, chiedono dilazioni anche per pagare un rimborso spese alla Primavera, e danno a Conte una buonuscita con cui si potrebbe ingaggiare quasi qualunque allenatore al top nel mondo? La verità è che si rendono conto di avere messo in vendita l’Inter con un anno di ritardo e stanno mettendo pezze dappertutto in un contesto, il calcio italiano, dove tutti sembrano in smobilitazione e dove davvero per vincere potrebbe bastare un presidente come De Laurentiis.

Il giudizio finale sui due anni di Conte all’Inter? Malissimo in Champions League, dove il suo calcio non ha mai funzionato nemmeno con altri interpreti, e benissimo in campionato, come da sua tradizione. Nella storia per avere interrotto, con la collaborazione dell’antipatizzante Andrea Agnelli, un dominio della Juventus che non aveva precedenti appunto nella storia, se non in quella di Gibilterra e della Lettonia.

È poi sicuro al 100% che Conte abbia migliorato sotto l’aspetto mentale e fisico quasi tutti i giocatori messigli a disposizione, ed in senso finanziario la buonuscita potrebbe essere meritata anche se migliorare i giocatori dovrebbe far parte dei compiti standard e già pagati. Ha tenuto, insieme a Marotta, unito un ambiente che con un altro allenatore, anche bravo, si sarebbe sfasciato. Sarà rimpianto perché questo è un momento storico in cui gli allenatori contano. Non saranno rimpianti invece gli Zhang, che hanno guadagnato qualche mese di ossigeno prima della vendita-svendita o delle sassate.

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