Calcio

Imprenditori in difficoltà

Stefano Olivari 07/10/2009

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1. Le varie cittadelle del calcio che dovrebbero essere costruite regalando l’edificabilità dei terreni, sulla spinta emotiva di qualche frangia di tifosi dementi, negli ultimi tempi da progetto velleitario sembrano essere diventate realtà da cui non si può prescindere. La ragione ovviamente non è calcistica. Ignoravamo (da ignoranti, giustamente) la situazione finanziaria della holding dei Della Valle, la Dorint Sa, dove sono contenute tutte le partecipazioni pesanti (in primis quella nella Rcs). Poi il Sole 24 Ore ha chiarito la situazione. Nel 2008 questa società lussemburghese (ma non erano cantori del made in Italy, a livelli Montezemolo?) ha chiuso con perdite pari a 89 milioni di euro. L’idea di andare al recupero con il calcio non è quindi peregrina, ma sfugge l’utilità di Firenze nel regalare l’edificabilità a chiunque minacci un ricatto. A questo punto si dovrebbe fare una legge per cui ogni imprenditore in difficoltà possa comprare un terreno agricolo e poi farci sopra un condominio.
2. L’allenatore può essere valutato solo in reazione al materiale umano a disposizione, non sembra un concetto rivoluzionario. Zeman potrà essere scarsissimo, ma non certo perché in carriera ha alzato zero trofei: anche se questa becera teoria si è presentata in tempi recenti sulle bocche di Mourinho, Gigi Riva, vari giornalisti miracolati da Moggi, oltre che ovviamente nei peggiori bar (e non di Caracas). Prima delle decisive partite con Perù e Uruguay si può quindi dire che il Maradona allenatore (supervisionato da Bilardo, non va dimenticato) sia scarsissimo, o a essere buoni un pensionato tutta immagine alla Van Basten? Lui se lo è già detto da solo.
3. Più comica dei suoi film di Natale la gag fra Aurelio De Laurentiis e Walter Mazzarri alla presentazione del neo-allenatore del Napoli. Il produttore ha simpaticamente spiegato che l’anno scorso Mazzarri aveva usato l’interessamento del Napoli per farsi alzare l’ingaggio dalla Sampdoria, e Mazzarri non l’ha presa bene. La cosa che troviamo strepitosa è però l’ingaggio di Montali, allevato calcisticamente dalla Juve e scaricato al primo ricambio dirigenziale.
4. A proposito, perchè in questo nuovo calcio demoggizzato circolano allenatori vicini al decimo esonero in carriera e Roberto Mancini rimane l’Innominato, non solo all’Inter che ottiene gli stessi risultati dei suoi tempi giocando molto peggio? Lo leggeremo su Libero, se non direttamente sul Giornale.
5. ‘Corre e nuota senza problemi, ma non riesce a calciare il pallone’. Non sono parole riferite ad un impiegato che deve buttare giù la pancia, ma il punto di Rafa Benitez sulle condizioni di Aquilani. Che probabilmente tornerà quello di un anno fa, per quanto riguarda la caviglia destra, ma che non vede il campo da marzo ed anche prima aveva giocato pochissimo (fra l’altro tre mesi di stop fra ottobre 2008 e gennaio). Insomma, la sua cessione per 20 milioni di euro e passa è stata un colpo ai confini della realtà anche con il senno del prima. I ‘consulenti di mercato’ non esistono solo in Italia…

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