Economia

Il rialzo del gatto morto

Italo Muti 04/12/2008

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1) Anche Citigroup salvata, olè, solo Lehman Brothers fuori, solo un caso, cinico duro e cieco? Oppure, oppure le motivazioni non si possono dire alla luce del sole? Allora il post precedente non era solo fantafinanza?
2) Anyway, da qualche giorno la borsa sale, il segno verde non è più un desaparecido, cambio di rotta? Beh, forse ci sono diversi motivi che agiscono contemporaneamente. Il fatto che quasi tutte le azioni siano scese in maniera impressionante e ingiustificata le ha rese appetibilissime, con p/e talmente convenienti che non comprare sarebbe suicida.
3) Molte aziende hanno un valore di borsa che è meno della metà del valore contabile effettivo, un nonsenso. Sono a prezzi stracciati, vulnerabili alle scalate, punto debole di un Occidente in crisi, ecco un tassello su cui ragionare a livello europeo. Qualcuno che ha molte riserve liquide, potrebbe approfittarne? Oltre la Libia c’è di più, parafrasando la famosa hit.
4) Circolava voce che i pirati somali volessero fare un’offerta per Citigroup, ma non si può fare, più che un niet è un can’t. La Banca della Libia voleva rientrare su Unicredit ma, per ora, operazione stoppata.
5) Siamo vicini al 31.12 e molto bilanci hanno bisogno di essere un po’ più consistenti, altra motivazione per un segno verde più continuo, seppur comuni a tutti i paesi occidentali, ecluse alcune aziende che non hanno molte speranze, tipo Fortis, per esempio.
6) Un segno importante a supporto di una positività sui mercati è stata la reazione di martedì scorso. Dopo la chiusura americana, -7%, il mercato asiatico è stato negativo ma non preso dal panico. Se fossimo stati ancora ad ottobre e inizio novembre, avremmo avuto chiusure tra il -6 e il -10%. Invece chiusure più limitate seppur al ribasso, tranne il Giappone che ha una sua non logica e, pertanto, lo ho abbandonato da tempo come molti dei miei amici monegaschi.
7) Europa ancora troppo dipendente da Wall Street ma con segni di risveglio, di ricopertura più che altro. America sempre superiore in ogni caso, nella pulizia delle azioni morte e nelle riprese, Obama che sceglie con accuratezza il team economico anche se, i loro sbagli , li hanno fatti eccome.
8) Enel sotto i 5 E. e viene da 8, Eni a piene mani se tornasse a 15, ma anche sotto i 17 è interessante, Tenaris per qualche speculazione, occhio al timing, potrebbe però tornare sopra i 10 e poi, i bancari, ma lì il discorso è delicato. Le variazioni potrebbe essere ancora violente per cui, cautela, anche se i prezzi sono …. minimi. Sono le stesse cose che ho raccomandato al mio campione preferito, spesso in occhiali scurissimi (sempre meno neri di metà del suo ingaggio) qui a Monte Carlo.
9) Intanto il nostro caro Montezemolo, ha dichiarato che l’Italia non cresce abbastanza, negli ultimi15-20 anni non ha fatto scelte per il futuro. E lui dov’era? In Alaska? Non saranno certamente personaggi simili a innovare e riscattare questo disgraziato paese, o banche alla MCC a incidere positivamente nel nostro tessuto finanziario.
10) E’ una questione di bilanci, come direbbe l’amico Olivari (l’unico ex bocconiano che viva borderline: gli rinnovo l’offerta di lavoro, più vitto ed un alloggio non esattamente modesto) collegandosi a quelli calcistici. In confronto le simpatiche banche americane erano tutte floride e sanissime, prossime alla visita Covisoc, gendarme esclusivo dell’italica genialità. E pensare che volevamo gli scatoloni….

Italo Muti
(per gentile concessione dell’autore, fonte: Dentro la Finanza)

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