Il favoloso mondo di Sportspages

25 Marzo 2008 di Stefano Olivari

1. Fino a un paio d’anni fa ogni volta che andavamo a Londra avevamo una tappa obbligata. Posata la piccola valigia nel bed and breakfast e rifocillatisi velocemente in un fast food, si prendeva subito il più vicino metrò che faceva tappa a Tottenham Court Road (quasi tutti, a dire la verità, perché è uno svincolo importante). Da lì si usciva avendo di fronte il Tottenham Road Pub, si girava a destra e si imboccava Charing Cross Road, percorrendola a piedi per circa dieci minuti fino ad arrivare al numero 96, dove era ubicata la mitica “Sportspages”, libreria specializzata e luogo di pellegrinaggio per tutti i calciofili, non solo inglesi. Se si stava via quattro giorni, ad esempio, il rito era ripetuto almeno tre volte, anche nei ritagli di tempo magari, ma si trovava sempre il tempo di passare di lì e vedere pian piano svuotarsi il portafoglio. Ora non possiamo più farlo, Sportspages è infatti stata chiusa un paio d’anni fa, dopo vent’anni di attività, perché pare che gli affari non andassero più bene, troppo alta la concorrenza di internet. Ricordiamo comunque di aver acquistato decine e decine di libri in quel luogo e almeno cinque o sei riguardavano varie edizioni di “Aerofilms football grounds”, volumi cioè dedicati a foto di stadi presi dall’alto, a volte libri che mostravano foto di com’erano e come sono diventati gli stadi inglesi prima e dopo il famoso Taylor Report del 1990. Ci ha fatto estremamente piacere trovare in libreria in Italia qualcosa di simile che finalmente riguarda anche il calcio nostrano. Grazie al lavoro dell’olandese Tijs Tummers e dell’italiano Clino D’Eletto è uscito nelle librerie “ Storia degli Stadi d’Italia”, illustrata attraverso cartoline d’epoca. Un lavoro davvero notevole, bellissime cartoline quasi tutte degli anni ’30 e ’40. Alcune immagini veramente straordinarie, come una foto del campo della Sampierdarenese nel 1920, oppure una foto dello stadio del Vigevano di quasi ottant’anni fa, senza dimenticarne una del Velodromo Sempione, campo di gioco del Milan ma abbattuto già nel 1928. In un’editoria italiana che si barcamena fra una biografia di Kakà e l’ennesimo libro di Totti, finalmente un lavoro che ci è piaciuto veramente.

2. Il problema dell’elevato costo dei biglietti e degli abbonamenti in Gran Bretagna è ormai una piaga che si trascina da anni. I club, soprattutto quelli di Premier League, sono sempre stati restii agli abbassamenti dei prezzi, soprattutto perché quando si hanno comunque gli stati pieni non ne vale la pena. Ad oggi però alcuni vuoti cominciano a vedersi anche negli stadi d’Oltremanica (fenomeno visibile anche assistendo alle partite davanti alla tv) e quattro club in particolare (Middlesbrough, Wigan, Bolton e Blackburn) da quest’anno hanno deciso di ridurre sensibilmente i prezzi sia di abbonamenti che di biglietti singoli. Questa politica ha avuto successo in tre casi su quattro, visto che solo il Boro vede ancora un segno negativo nell’affluenza di pubblico rispetto alla stagione 2006/07. Dobbiamo anche dire però che al Riverside Stadium il fenomeno è in atto da quattro anni e la stagione del Middlesbrough non sta aiutando certo lo sforzo compiuto dal club per riportare pubblico sugli spalti.

3. Anche lo scorso weekend il calendario prevedeva (casualmente?) un ennesimo scontro incrociato fra le cosiddette Big Four. Proprio la domenica di Pasqua alle 13.30 locali il Manchester United ha distrutto il Liverpool all’Old Trafford con un netto e inequivocabile 3 a 0. A dir la verità sul risultato finale ha pesato l’affrettata espulsione di Mascherano alla fine del primo tempo, ma la dimostrazione di forza da parte dei Red Devils è stata evidente. Una squadra che si permette di lasciare inizialmente Carlos Tevez in panchina, che ha nelle sue fila un intramontabile Ryan Giggs e che da un’impressione di solidità e di compattezza che non ha pari in Inghilterra. Al Liverpool invece è andato tutto storto. In dieci per tutto il secondo tempo quando già si trovava sotto per il gol di Wes Brown, e con un nervosismo che è cresciuto con il passare dei minuti e che era ben visibile sul volto di Rafa Benitez. Ora i Reds dovranno affrontare l’Arsenal in tre incontri consecutivi, uno valevole per la Premier e gli altri due per i quarti di finale di Champions League. Per Benitez siamo all’ennesimo crocevia. Nell’altra grande sfida allo Stamford Bridge si affrontavano il Chelsea e l’Arsenal. Vittoria dei Blues in rimonta, 2 a 1 con doppietta di Drogba. I Gunners stanno probabilmente tirando il fiato, ma ora sono finiti a ben sei punti dallo United. Per il Chelsea ripetiamo quanto detto già qualche settimana fa: attenzione a questa squadra, sta viaggiando a fari spenti ma ha recuperato posizioni in campionato (ora si trova da sola al secondo posto) e in Champions affronterà il non irresistibile Fenerbahce. L’impresa sembra ardua sia in Patria che in Europa ma chissà mai che Avram Grant riesca a fare quel miracolo “europeo” che non è mai riuscito – a Stamford Bridge- all’ottimo Mourinho.

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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