In the box
Il bel calcio inglese di una volta
di Stefano Olivari
Pubblicato il 2008-04-24
1. Spesso in questo spazio ci siamo lamentati del calcio moderno e ancora lo faremo. Molte volte ci verrebbe voglia di occuparci d’altro, di cambiare sport oppure di trovarci un hobby che non ci faccia venire i capelli bianchi così rapidamente o che non ci roda il fegato una volta alla settimana (o anche di più). L’altra sera, però, rileggendo il “Charles Buchan Football Monthly” ci è balzato all’occhio un articolo che ha dato qualche speranza sulla sopravvivenza del calcio. Innanzitutto Charles Buchan è stato un calciatore inglese di ottimo livello, che fra il 1909 e il 1928 ha giocato per Arsenal, Leyton Orient e Sunderland, oltre che sei volte per la Nazionale inglese. Nel 1947 è diventato giornalista sportivo e fra il 1951 e i primi anni ’70 ha pubblicato una rivista – il Football Monthly appunto- che ha avuto grandissimo successo in tutto il Regno Unito. Un paio d’anni fa è uscito un libro celebrativo di tale rivista, che ha riscontrato un ottimo successo.
2. Dicevamo dell’articolo. Nei primi anni ’50 lo stesso Buchan scriveva che alla riunione annuale della Lega inglese alcuni club si erano lamentati del fatto che la BBC trasmettesse troppe partite di campionato, allontanando il dagli spalti. Il buon Buchan faceva invece notare che squadre spettacolari come l’Arsenal, il Portsmouth e il Manchester United non avevano accusato questo calo di incassi al botteghino, riversando così la colpa della fuga dagli stadi sulla poca spettacolarità di alcune squadre inglesi. Non sembra che siano passati cinquant’anni da queste affermazioni, simili discorsi rimbombano anche sui giornali di oggi, con le dichiarazioni di addetti ai lavori e nostalgici come noi che accusano Sky di attentare alla vita del calcio. Nello stesso articolo Buchan si lamentava anche dei giocatori che chiedevano di essere trasferiti prima ancora che scadesse il loro contratto e con orgoglio affermava che ai suoi tempi (ognuno ha i suoi ‘ai miei tempi’) tutto ciò non sarebbe mai accaduto. Il manager decideva come e quando si dovesse parlare di mercato ed i giocatori dovevano solo allenarsi, giocare e rispondere “sissignore”. Un paio di mesi fa, alla presentazione di un libro, Roberto Gotta ci diceva che aveva ripreso in mano un libro di calcio inglese dei primi anni ’60, il cui testo conteneva una frase illuminante: ”Il calcio sta andando incontro alla sua fine, non è più quello di una volta”.Queste affermazioni fatte quaranta o cinquant’anni fa ci danno un senso di speranza verso il futuro. Quando ci guardiamo alle spalle ci sembra che nel passato tutto fosse più bello, più onesto, più pulito. Forse eravamo solo noi che eravamo più giovani ed entusiasti e adesso pian piano stiamo invecchiando.
3. Detto questo, parliamo del passato. La semifinale fra Barcellona e Manchester United ci ha riportato a sfide memorabili fra queste due squadre nelle coppe europee. In particolar modo ai quarti di finale della Coppa delle Coppe del 1984 quando ad Old Trafford i Red Devils riuscirono a ribaltare il passivo di due gol a zero subito al Camp Nou. Quella partita di ritorno viene ancor oggi ricordata da alcuni tifosi dello United come una delle più belle mai viste. Si dice che l’Old Trafford traballasse per il tifo e che i canti non si interruppero mai nemmeno per un secondo (la partita in Italia venne trasmessa in Italia da TeleMontecarlo). Sul campo il Manchester United vinse per 3 a 0 grazie alla doppietta di Bryan Robson e al gol di Frank Stapleton. Dopo il bando delle inglesi per l’Heysel, le due squadre si affrontarono a Rotterdam per la finale di Coppa Coppe 1991. Fu ancora trionfo United, con l’ex Mark Hughes sugli scudi. Poi altre due sfide grandiose, questa volta nei gruppi preliminari. Ricordiamo in questo caso il 4 a 0 per il Barcellona nel 1994/95 (ad Old Trafford era finita 2 a 2) e lo spettacolare 3 a 3 del 1998/99. Anderson segnò per il Barca dopo neanche un minuto, ma Dwight Yorke e Andy Cole ribaltarono presto il risultato. Toccò a Rivaldo (era ancora quello vero) pareggiare. Sul due a due nuovo vantaggio United con Yorke e nuovo pareggio dell’Extraterrestre per il Barcellona. Nella semifinale di mercoledì sono mancati i gol, ma non le emozioni. Siamo certi comunque che il meglio ce lo riserverà ancora l’Old Trafford.
4. Nello scorso weekend si è svolta a Roma la seconda edizione della Subbuteo Fair, organizzata dal gruppo di “ActionNow Play Old Style”. Manifestazione pienamente riuscita, con grande successo di pubblico. Abbiamo visto pezzi veramente rari, come una scatola anni ’50 di Subbuteo Cricket,una scatola dell’introvabile hockey su prato (si fa per dire, ovviamente si usa sempre il panno), varie squadre “a barretta” degli anni ’60 e ’70, ed anche una confezione della mitica “World Cup Edition” venduta a 1000€. La manifestazione comprendeva anche una mostra dedicata ai derby londinesi fra gli anni ’40 e ’80 rivissuta attraverso programmi, biglietti e figurine. Alla fine della manifestazione ci siamo ripromessi di imparare a giocare a Subbuteo Rugby, così giusto per fare una cosa che non siamo riusciti a fare da bambini.
Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com