I palinsesti che sorprendono Mediaset

26 Agosto 2009 di Stefano Olivari

La concorrenza all’italiana prevede che un’azienda televisiva decida i palinsesti delle concorrenti, quando non direttamente la loro presenza su una piattaforma satellitare nemica. Scontato e abusato l’esempio della Rai, piena di uomini Mediaset o comunque di nomina governativa (con il presidente del Consiglio che non viene dal settore dell’acciaio o della viticoltura), leggermente più sottile quello di Dahlia Tv che ci è tornato in mente ieri ascoltando l’annuncio di Abete circa l’accordo per i diritti sul digitale terrestre dal 2010 al 2012. Si parla del secondo pacchetto, il cosiddetto ‘Silver Live’, relativo alle partite casalinghe di 8 squadre sulle 20 della serie A, con le 12 del ‘Gold’ già assegnate a Mediaset. 31 milioni e rotti l’anno che divisi per 8 fanno l’ingaggio lordo di 4 medi giocatori da squadra che deve salvarsi: soldi su cui comunque è vietato sputare e che per Dahlia saranno comunque ben spesi visto che non ci sono milioni di italiani disposti a spendere 15 euro al mese per Nascar, poker, boxe e parapendio (mentre il canale porno merita attenzione, non necessitando di un tracciabile abbonamento ad hoc). L’aspetto grottesco della vicenda è che dall’anno prossimo saranno i detentori del pacchetto Gold a scegliere di fatto le squadre della presunta concorrenza, visto che la contrattazione sarà collettiva. Non occorre essere Nostradamus per intuire che non sarà possibile come quest’anno vedere su Dahlia squadre da primi dodici mercati televisivi come Fiorentina e Palermo. Poi ci si chiede perchè i diritti tivù del calcio italiano siano sottoquotati…E l’advisor? Avvisa.

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