I migliori film sul calcio: i dieci italiani da vedere

9 Marzo 2021 di Stefano Olivari

I  miglior film italiani sul calcio: quali sono? Dell’argomento abbiamo già scritto qualche settimana fa, proponendo la nostra classifica per così dire mondiale. Tutto discutibile, ovviamente, del resto centinaia (non è difficile, in oltre mezzo secolo di vita) di film davvero visti sull’argomento ci impongono di scrivere come la pensiamo, senza fare elenchi chilometrici di titoli.

Ed eccoci quindi alla nostra classifica italiana dei migliori film sul calcio, cioè con il calcio almeno sullo sfondo, senza sorprese per quanto riguarda il primo posto visto che Ultimo Minuto era nella nostra top ten internazionale dei migliori film sul calcio. Come al solito non prendiamo in considerazione i documentari né le serie televisive, peraltro da noi molto poche con Ho sposato un calciatore a svettare.

10) Il campione – Non capiamo quasi niente e quindi non capiamo perché non abbia avuto grandi riscontri questo film del 2019 di Leonardo D’Agostini, con protagonista Stefano Accorsi nei panni dell’insegnante che dovrebbe far prendere la maturità da privatista ad una giovane promessa della Roma.  Coinvolgente, credibile.

9) L’uomo in più – Fra i migliori film italiani sul calcio questo del 2001 di Paolo Sorrentino, fra l’altro il suo primo, è uno dei rari esempi italiani di calcio raccontato con una trama drammatica, con protagonista Toni Servillo nei panni di un cantante la cui esistenza si incrocia ad un certo punto con quella di un tristissimo ex calciatore. Belle riflessioni su successo e insuccesso, qualcuno ha visto analogie fra l’ex calciatore e Di Bartolomei, film stranamente poco citato anche adesso che si grida al miracolo per qualsiasi cosa di Sorrentino.

8) Maradona – La mano de Dios – Di Marco Risi, uscito nel 2007, con Marco Leonardi nei panni del fuoriclasse da adulto, non è certo il più noto dei film su Maradona ma è senz’altro quello che più degli altri (che del resto quasi sempre erano documentari) ha provato a trovare la chiave interpretativa di una vita eccezionale: bella la parte sull’adolescenza.

7) La domenica della buona gente è del 1953, ma il film di Anton Giulio Majano, con una giovane Sofia Loren fra i protagonisti e un Roma-Napoli sullo sfondo, è godibilissimo ancora oggi. Ci racconta l’Italia della ricostruzione meglio di tanti saggi. Era in ogni caso il mondo dei nostri genitori da giovani, commovente anche solo per questo.

6) Appuntamento a Liverpool – È del 1988, tre anni dopo la tragedia dell’Heysel, l’opera di Marco Tullio Giordana incentrata su una ragazza di Cremona, Caterina, che durante quella finale di Coppa dei Campioni ha perso il padre. A Liverpool, dove è stata convocata come testimone (era anche lei all’Heysel), ritrova uno degli hooligan che aveva portato a quel disastro e decide di vendicarsi. Bella l’idea, bellissima Isabella Ferrari pochi anni dopo Selvaggia.

5) L’allenatore nel pallone – Il più citato film italiano di sempre, probabilmente. Abbiamo conosciuto calciatori, anche stranieri, che lo amano alla follia ed in effetti il calcio italiano anni Ottanta è tutto in questa pellicola del 1984 di Sergio Martino, con Lino Banfi-Oronzo Canà e tanti personaggi eterni: il presidente Borlotti, i procuratori Bergonzoni e Giginho, lo straniero Aristoteles… Non è un caso che in Italia le migliori opere di storia arrivino dalla commedia.

4) Ultrà – Ricky Tognazzi ha girato nel 1990 questo film su tifosi della Roma, i credibilissimi Claudio Amendola e Ricky Memphis, in viaggio verso Torino per la partita con la Juventus. C’è il vero spirito degli ultras italiani anni Ottanta e primi Novanta, unito a battute di culto e a comparsate ancora più di culto, come quelle di Michele Plastino (tivù e radio locali avevano un’importanza oggi inimmaginabile) e Massimo Ferrero, proprio l’attuale presidente della Sampdoria, all’epoca coinvolto nella produzione del film.

3) Mezzo destro mezzo sinistro, 2 calciatori senza pallone – Sergio Martino nel 1985 ci ha spiegato come un B-Movie (che fa molto Tarantino e suona meglio di ‘Film di Serie B’) girato in economia possa diventare un piccolo grande culto. Gigi e Andrea in stato di grazia, trascinatori della Marchigiana prima di Fulgencio (Leo Gullotta) e poi di Colinho (Gianni Ciardo) e raccontati dalla giornalista Isabel Russinova. L’azione finale di Margheritoni in Mitropa Cup vale il secondo gol di Maradona all’Inghilterra. Intendiamoci: non è Quarto Potere, forse nemmeno Il settimo sigillo, ma quando non lo vediamo da più di un mese andiamo in astinenza.

2) Eccezzziunale…veramente – Il meraviglioso 1982 ci ha dato anche questo capolavoro dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, con le tre celeberrime storie parallele dello juventino Tirzan, dell’interista Franco e del milanista Donato, tutti interpretati da Diego Abatantuono. Tutti sanno di cosa stiamo parlando, tutti lo abbiamo rivisto cento volte. Ma è impossibile non ribaltarsi dalle risate ogni due minuti: per noi l’Assoluto è il momento in cui Tirzan ritrova il camion scambiato con lo Slavo, sulle prime elogiando il popolo slavo. Comunque fotografia di un’epoca, scattata da maestri.

1) Ultimo Minuto di Pupi Avati, classe 1987 (il film, non il regista) rimane saldamente al primo posto nel nostro cuore, quell’Ugo Tognazzi direttore sportivo disilluso è indimenticabile.

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