I dieci secondi tra Razzetti e Franceschi

12 Agosto 2022 di Stefano Olivari

Il demenziale calendario di nuoto e atletica, con gli Europei un mese dopo i Mondiali, meriterebbe un discorso serio sul gigantismo di tutti gli sport, non soltanto del vituperato calcio, ma noi non siamo seri e così vogliamo condividere un pensiero che ci è venuto in mente guardando Alberto Razzetti vincere i 400 misti a Roma, gara che in cui gli italiani hanno spesso primeggiato: Sacchi, Battistelli, Boggiatto, Marin, senza dimenticare Rosolino anche se la sua gara erano i 200. Ma oro nei 400 agli Europei di Roma a noi fa pensare soprattutto a Giovanni ‘John’ Franceschi, che lo vinse nel 1983, pochi giorni prima di trionfare anche nei 200.

Con 4’20″41 il ventenne milanese stabilì anche il record europeo, davanti al tedesco est Berndt anche lui sotto al precedente record. Stiamo parlando di un’epoca già moderna, con piscine e costumi paragonabili a quelli attuali, e ragazzi che si dedicavano al nuoto a tempo pieno. Un’epoca in cui la medicina sportiva, per non dire il doping, già condizionava tutto: nel nuoto femminile 15 medaglie d’oro su 15 furono vinte dalla Germania Est…. Ma non è che gli altri fossero puri, erano soltanto più indietro. Fra l’altro lo stesso Franceschi l’anno dopo, prima delle Olimpiadi di Los Angeles si sottopose all’autoemotrasfusione (che all’epoca non era doping, va precisato) seguendo le indicazioni delle federazione italiana e del professor Conconi, con risultati deludenti e anche qualche spavento.

Insomma, il 4’10″60 di Razzetti paragonato al tempo di Franceschi è notevole, anche se molto meno del 4’19″17 di Prado, record mondiale stabilito nel 1982, paragonato al 4’03’84 di Michael Phelps che resiste dal 2008. Cosa vogliamo dire è chiaro: la ricerca della prestazione porta ad andare al di là dei limiti umani, sarebbe ipocrita non ammetterlo, e non riguarda casi singoli, anzi che in 39 anni i 400 misti si nuotino 10 secondi più veloci ci sta, ma gli sport in aggregato. Ci impressionano quindi di più i record che resistono di quelli che cadono. Poi alle gente piace sognare e per questo ha bisogno di identificare qualche cattivo alla Lance Armstrong: gente che non ha rispettato le regole, quindi da punire perché rigore è quando arbitro fischia, ma culturalmente disonesta come gli altri, quelli che “Eh, ma la bici è più leggera, la pista è più elastica, l’acqua ha meno attrito”.

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