L’età di Berrettini

21 Marzo 2024 di Stefano Olivari

Ieri sera abbiamo guardato Berrettini-Murray, primo turno del torneo di Miami: 28 anni (li compirà il 12 aprile) contro 37 (li farà il 15 maggio) ma il vecchio della situazione sembrava Berrettini. Non per il risultato e nemmeno per il quasi svenimento verso la fine del secondo set, visto che l’umidità di Miami ha giocato un brutto scherzo anche a Cazaux, che ha 21 anni ed è sanissimo, e ad altri.  Qui e a Phoenix siamo stati attenti più che altro al modo di muoversi di Berrettini, che ci è sembrato più preoccupato di non farsi male agli addominali che di tirare al massimo il servizio. Questo non gli ha impedito di andare in finale in Arizona e ieri comunque di lottare fino alla fine, perché la testa e la voglia sono sempre quelle del campione.

La nostra profonda riflessione di ieri non è stata però su Berrettini, trattato come uno sfigato quando invece se si ritirasse oggi sarebbe come minimo (per gli wikipedisti, noi lo vediamo anche più su) il quarto tennista italiano di tutti tempi, ma sull’età dei tennisti. Nel senso che le infinite carriere di Djokovic, Nadal e Fededer hanno cambiato tutti i parametri di giudizio riguardo all’età, che da sport in cui si poteva dare il meglio in quattro o cinque anni il tennis è diventato sport con un ricambio lentissimo, come provato anche dal fatto che vengano ancora percepiti come giovani gli Tsitsipas e gli Zverev della situazione.

Borg si è di fatto ritirato a 25 anni, McEnroe a 25 ha vinto il suo ultimo Slam, Connors è durato di più (US Open vinti a 31 anni) ma già all’età di Berrettini era in modalità vecchia gloria con il pubblico dalla sua parte, Edberg dai 26 non è stato più Edberg, Becker a 23 anni aveva vinto 5 dei suoi 6 Slam. Pur andando avanti a buon livello e talvolta ottimo Hewitt si è spento a 21 anni, Roddick anche lui a 21, Courier a 23, Wilander a 24, Safin a 25. Parlando solo di numeri 1 ATP si sono gestiti meglio Lendl (ultimo Slam a quasi 30 anni), Sampras (31) e Agassi (33), ma di loro soltanto Agassi è saputo riemergere dal declino, invertendo una tendenza. Insomma, è normale che Berrettini anche al netto degli infortuni non sia più quello di una volta. Poi il tennis oggi richiede così tanta forza mentale che chi ce l’ha, come appunto lui, senza infortuni può giocarsela anche oltre i trent’anni. Ma purtroppo crediamo che il meglio sia andato.

stefano@indiscreto.net

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